Quando si ha a che fare con interventi complessi e non comuni è facile incappare nelle maglie della burocrazia e nelle complicazioni di cantiere, nei ritardi e nelle conseguenti polemiche. A rilento. Le tre grandi opere di Breno – piscina, ascensore e piazza con box interrati – comunque progrediscono, seppur a velocità differenziate. La più «avanti» è piazza Generale Ronchi, quella iniziata prima di tutte le altre e che sta creando i più grossi malumori tra i commercianti e i residenti della zona: i lavori, se tutto fosse filato liscio, si sarebbero dovuti chiudere quasi un anno fa.

A rallentare sono stati gli scavi archeologici, durati parecchi mesi, ma anche qualche frizione con l’impresa che sta conducendo il cantiere. Ancora oggi manca la copertura, sebbene la porzione di parcheggi interrati sia finita da un po’. A gennaio dovrebbe finalmente concretizzarsi la posa della pavimentazione, sia delle lastre sia dei «famigerati» cubetti in granito, la cui «assenza» ha fatto parecchio discutere nei mesi scorsi. Nell’incontro di fine anno il sindaco Alessandro Panteghini ha fatto sapere che la piazza potrebbe essere pronta per «le manifestazioni della primavera».

Le note più incerte sono per l’ascensore che porta in castello: il cantiere è chiuso da mesi, dopo che un anno fa circa sono state eseguite le opere di pulizia della roccia. La pratica di autorizzazione è ferma nell’ufficio dell’Ustif a Milano e senza questo assenso non si può ripartire. Non si tratta di un ascensore verticale comune, ma ha una tracciatura inclinata ed è un «trasporto pubblico»: in Lombardia non esistono casi analoghi e quindi c’è bisogno di una trattazione del caso a Roma. Se l’ok dall’Ustif dovesse arrivare, in circa tre mesi l’ascensore sarebbe operativo. Nonostante le insistenze del Comune, al momento non si hanno notizie sull’avanzamento dell’iter.

Attesa. Per la piscina, dopo la chiusura degli scavi archeologici preliminari, dovrebbe arrivare a breve la relazione della Sovrintendenza da allegare al progetto, in modo da passare alla fase esecutiva. Volendo ipotizzare una data, in estate potrebbero partire i lavori per le fondamenta. «Le tre grandi opere ereditate dalla precedente Amministrazione sono nell’occhio del ciclone – commenta -, non nascondiamo che ci sono difficoltà. Sia chiaro che non abbiamo piacere ad avere disagi, ma più di quanto stiamo facendo non possiamo. I primi sei mesi sono stati intensi, ma la nostra azione non si è concentrata solo sulle grandi opere, anzi, ci sono decine di altre iniziative e lavori che abbiamo già realizzato e che stiamo portando avanti. Così come prosegue poi la nostra politica di vicinanza alla gente».

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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