«L’è tròp bèl…». I primi a capire che quei tronchi caduti sulla strada dopo la tempesta avessero qualcosa di speciale sono stati i boscaioli armati di motosega: una venatura così regolare non era cosa di tutti i giorni. Quel giorno se lo ricorda benissimo Alessandro Ducoli, dottore forestale del Parco dell’Adamello: «Bastava dargli un calcio e quei tronchi risuonavano per venti metri. Uno spettacolo».

Dalla vibrazione di quei legni sono nati oggi dei lettini armonici utilizzati ad esempio al Civile e al San Raffaele nell’ambito di terapie su disabilità motorie o psichiche. «È un’esperienza di ascolto olistico – spiega Alfredo Bigogno, ideatore tra l’altro deilettini pediatrici MamiVoice – che senza sviluppare onde elettromagnetiche riesce a coinvolgere direttamente le cellule».

Per raccontare questo miracolo il Consorzio forestale Alta Vallecamonica ha promosso nei giorni scorsi un convegno nella sede di Edolo. «È bellissimo – spiega il presidente Gionatan Bonomelli – che da un disastro come la tempesta Vaia che nel 2018 ha falcidiato i nostri boschi sia nata la possibilità di curare le persone».

«Un’occasione assolutamente positiva – rilancia il direttore Mario Trevini – perché sviluppa un utilizzo innovativo il legname del nostro territorio, un salto di qualità anche per il nostro personale».

 

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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