Bisogna essere sempre pronti perchè non possiamo sapere se e quando la terra tremerà. Così, fino a questo sabato, nessuno dei volontari impegnati questa domenica mattina nell’esercitazione organizzata dall’UCIS nazionale, sapeva dell’emergenza che avrebbero dovuto affrontare. In poche ore si sono organizzati e dopo le prime riunioni tecniche hanno dato il via alle ricerche. Il campo base è stato allestito nei pressi delle località più colpite dal sisma che ha fatto tremare la terra alle 06.45 di questa domenica. Sopra Polaveno, in località Santa Teresa, alle Piane di San Martino, si sono registrati crolli e si contano tre dispersi. Altre persone potrebbero essere ferite sotto le macerie o disperse nei boschi. Così sia le unità da ricerca da maceria sia in superficie, sono entrate in azione. Un centinaio di uomini in tutto impegnati nei vari scenari allestiti dall’Ucis Nazionale, in campo appartenenti a 14 diversi gruppi lombardi, di cui dieci bresciani, due bergamaschi, uno da Varese e uno da Como. 48 le unità cinofile impiegate, molte di loro sono reduci dall’esperienza di Amatrice. E’ proprio uno di questi cani, Moon, che intorno alle 11.00 riesce a trovare uno dei dispersi. Poco dopo un’altra squadra trova un’altro ferito che viene soccorso dal personale medico dell’ambulanza e portato in ospedale. Nel giro di circa 35 minuti, tutti e tre i dispersi vengono trovati e portati in salvo. Un risultato che soddisfa gli organizzatori che durante il terremoto in Centro Italia, hanno toccato con mano l’importanza di avere sempre pronta una macchina collaudata e sempre più efficiente, perchè la preparazione, in questi casi, non basta mai.
La scossa, di magnitudo 5.8 dell’alba, non è stata l’unica. Le operazioni di soccorso sono state rese più complicate dalle scosse di assestamento e in tarda mattinata un’altra violenta scossa ha provocato nuovi crolli. Il coordinamento che parte della Sala Operativa è fondamentale. E’ qui il cuore dell’esercitazione, da qui partono le indicazioni via radio. Sugli scenari i volontari nel frattempo non smettono di cercare, guidati dal fiuto infallibile dei cani da ricerca, cani addestrati a salvare delle vite. Per addestrare un cane da ricerca di vogliono almeno due anni. Sono loro la vera risorsa dell’UCIS. Non sanno che si tratta di un’esercitazione e svolgono il loro lavoro, come sempre, con serietà, abbaiando quando viene trovata una persona e ascoltando alla lettera i comandi impartiti. La macchina dell’UCIS ha testato il livello di preparazione anche dei gruppi delle nostre valli e del Sebino, zona dove la protezione civile è presente con moltissimi uomini, a viglilare sulla sicurezza di tutti.

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