Secondo il piano nazionale di ripartizione dei richiedenti asilo e rifugiati, in Valle Camonica devono essere ospitati al più presto più di 300 nuovi profughi. Si parla di due, cinque, in media sei o sette per comune, 10 ad Artogne, 11 a Bienno, 14 a Esine. Il Prefetto lascia alla Valle Camonica la possibilità di decidere: o siglare un protocollo d’intesa come quello dell’anno scorso, attraverso il quale la ripartizione veniva fatta su base comprensoriale (tanto che Darfo ne ha accolti 30 in più del dovuto, per non parlare di Vione, che con 700 anime conta 24 posti in più di quanti potrebbe averne), oppure ogni comune sarà un discorso a sé stante e avrà una quota da raggiungere. Tutti i comuni sono indipendentemente chiamati ad aderire alla rete SPRAR per avvalersi di alcuni vantaggi come la clausula di salvaugardia che permette di dire “basta” agli arrivi sul proprio comune. Altri meccanismi premiali e incentivanti sono stati spiegati dal Prefetto durante la scorsa assemblea della Comunità Montana durante la quale pare che solo il sindaco di Piancogno, paese storicamente leghista, abbiano apertamente detto no e abbia messo nero su bianco su una lettera inviata alla Prefettura, le sue perplessità relativamente alla richiesta fatta ai comuni.

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