Ha chiesto di parlare ad udienza praticamente finita. «Presidente ho fatto una cernita delle lettere che mi ha inviato Mirto in questi due anni di carcere. Voglio consegnarle». Sono state le parole di Silvia Zani, la maggiore delle figlie di Laura Ziliani.

«Tra queste alcune sono scritte a computer a dimostrazione che Mirto in carcere aveva un pc a disposizione.  Un’altra, sempre scritta a computer, è firmata da un tale "Alexander Bernard" che dice di essere tedesco, ma io invece sono convinta che sia sempre Mirto che ha cercato di di farmi riavvicinare a lui ma sapeva che avrei riconosciuto la sua calligrafia».

A questo punto si inserisce il presidente della Corte d’Assise Spanò. «Cosa vogliono dimostrare queste lettere?» chiede a Silvia Zani. «Consegnandole alla Corte, con le parti più importanti sottolineate, voglio dimostrarvi che mi sono staccata definitivamente da Mirto».

E lui, Mirto Milani, dimagrito di oltre dieci chili dall’ultima udienza di luglio, con i capelli raccolti in un codino e sempre più radi, ha ascoltato in silenzio. Del suo stato di salute i periti psichiatrici hanno riferito: «Sta soffrendo la detenzione in carcere, soprattutto da quando Silvia ha rotto definitivamente il rapporto con lui e non ha più risposto alle sue lettere». Quegli scritti che da ieri sono entrati ufficialmente negli atti di un processo che si chiuderà a novembre.

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dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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