Edolo, l’accoglienza dei profughi fa litigare sindaco e Prefettura

Il sistema dell’accoglienza è nuovamente sotto pressione. Dopo l’arrivo dei profughi afghani un anno fa e di quelli ucraini in primavera, in queste ore dalla Prefettura è arrivata la richiesta per accogliere 16 nuovi richiedenti asilo dal nord Africa.

A ieri, nella struttura dell’ex convitto Bim, gestito dalla cooperativa Rosa camuna, c’erano 17 afghani (di cui otto di un’unica famiglia) e 46 ucraini. L’ordine della prefettura è di spostare a Darfo 16 ucraini: un nucleo familiare di sei (genitori e quattro figli) e uno di due (madre e figlio), a Verolavecchia un nucleo di tre (madre e due figli) e una donna, una famiglia di tre (madre e due figli) a Castrezzato e una donna a Collio.

Fra loro ci sono rapporti di parentela (due sono sorelle) e amicizia che si sono sedimentati in questi mesi e tutti si stavano organizzando per mandare i figli a scuola e trovare occupazioni. Alcune di queste persone, anzi, avevano già trovato lavoro in un albergo che peraltro ora si trova in difficoltà. Spostarle in questo momento, senza badare a parentele e legami, significherebbe creare nuovi traumi e strappi in persone fragili, che ancora oggi faticano a trovare un equilibrio.

Non solo, la preoccupazione del sindaco di Edolo Luca Masneri è che, in un sistema già precario, che si regge su legami e abitudini familiari, possano essere inserite persone di altre etnie, età e modi di vivere che potrebbero generare problemi, sia all’interno della struttura sia all’esterno. Al rifiuto del trasferimento, la Prefettura ha reagito facendo sapere che avrebbe emesso immediatamente un provvedimento di revoca delle misure di accoglienza, cessando di erogare i fondi.

«Il trasferimento – scrive la Prefettura – è necessario per far fronte alla crescita esponenziale di questi giorni degli arrivi di richiedenti asilo dalle coste del nord Africa». Masneri sta provando a congelare la situazione: «Esprimiamo contrarietà a questo metodo di gestione scorretto – dice -, perché crea in una comunità piccola come Edolo turbamenti e un clima di non equilibrio. Se le cose continueranno così, non escludo di mettere in atto gesti di protesta».

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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