I residenti sono troppo pochi: affitti low cost a Ponte di Legno

Il lavoro ci sarà e in abbondanza: si parla di almeno 50 assunzioni per le terme, di una settantina per il nuovo hotel cinque stelle e di diverse decine per il nuovo tratto degli impianti, più i rifugi collegati e le attività ricettive che dovrebbero partire, tra bar e ristoranti. Ponte di Legno si prepara a vivere un nuovo periodo di forte espansione della propria economia. Ma, come sappiamo, «le nozze non si fanno con i fichi secchi»: con la negativa situazione demografica che vivono tutti i paesi di montagna, Ponte compreso, si rischia la desertificazione nel giro di qualche decennio.

In calo

Nel 2021 sono nati nove bambini, undici nel 2020, dodici nel 2019 e tredici nel 2018, a fronte di una media di una trentina di morti l’anno, per un paese che conta circa 1.700 abitanti. Senza aggiungere che spesso i giovani non si fermano a vivere e lavorare in alta Valcamonica. Una situazione emblematica, che porta alla chiusura delle scuole, dei servizi e all’impoverimento sociale, con le associazioni che faticano a rinnovarsi.

Da qualche anno l’Amministrazione dalignese sta pensando a come invertire la rotta, catalizzando su Ponte nuovi residenti, se possibile e soprattutto giovani coppie. Per restare a vivere sul territorio – si sa – servono principalmente due cose: il lavoro – che non manca – e la casa, che invece è problematica, visti i costi proibitivi di affitti e compravendite.

Come funziona il piano

EMBED [Ponte di Legno vuole attrarre nuovi residenti]

Uno dei progetti cardine dei prossimi anni, al quale il sindaco Ivan Faustinelli tiene moltissimo, è la realizzazione di 60-70 appartamenti di proprietà comunale, da offrire in locazione a prezzi calmierati (si parla di cento-duecento euro mensili) alle persone che sceglieranno Ponte per vivere e lavorare. Saranno caseggiati gradevoli, che bene si inseriscono nel paesaggio montano, con tanto verde e a risparmio energetico.

Un piano unico nel suo genere, per il quale sarebbe già stata individuata l’area e i fondi, grazie al nuovo riparto dei fondi Odi, al Pnrr e alla capacità d’investimento che il Comune possiede, realizzando l’intervento a lotti. «È un progetto in cui credo tantissimo – afferma Faustinelli – ed è l’unico modo per far vivere il paese, altrimenti rischiamo di divenire un luogo fantasma tra mezzo secolo. I giovani sono pochissimi e hanno stili di vita diversi: questo è un modo per ripopolare Ponte. È un’azione da fare nel breve periodo e per bene, con criteri mirati, abbiamo già dato un incarico per una prima progettazione e poi lo candideremo sui prossimi bandi. Ci giochiamo il nostro futuro e quello delle attività che ci stanno dando uno sviluppo enorme».

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dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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