È entrato a Palazzo di Giustizia alle 14.30 e lo ha lasciato alle 16.47. Per oltre un’ora e mezza, al netto delle attese, il sindaco di Temù Giuseppe Pasina ieri è stato ascoltato dal pubblico ministero Caty Bressanelli, titolare dell’inchiesta sull’omicidio di Laura Ziliani. Il primo cittadino del paese dell’Alta Vallecamonica ha risposto alle domande del magistrato come persona informata sui fatti e al terzo piano del tribunale è salito senza avvocato. Con lui c’erano anche i carabinieri della Compagnia di Breno. E alla fine il pm ha secretato il verbale.

EMBED [Il caso] «È stato un confronto costruttivo, ma sul contenuto dell’interrogatorio non posso dire nulla. «No comment» sono state le prime parole di Pasina, una volta messosi alle spalle la porta del tribunale bresciano. Da mesi, da quando di fatto è iniziato il giallo della vigilessa scomparsa l’otto maggio e il cui cadavere è stato ritrovato esattamente tre mesi dopo l’otto agosto, Pasina ha parlato davanti alle telecamere di tv locali e nazionali e con giornalisti di numerose testate. E proprio su quanto raccontato a più riprese dal sindaco di Temù, che in quanto rappresentante del Governo sul territorio è un pubblico ufficiale, gli inquirenti hanno chiesto spiegazioni. Per capire se i racconti ai microfoni televisivi siano frutto di voci di paese o se invece il sindaco camuno sia realmente a conoscenza di elementi che possono diventare utili alle indagini dopo l’arresto di due delle tre figlie di Laura Ziliani – Paola e Silvia Zani – e del fidanzato della più grande Mirto Milani.

EMBED [image.jpg]«Come primo cittadino e come albergatore sento tante voci e fino ad oggi ho riferito anche alla stampa quello che sentivo» ha spiegato Pasina che da tempo ipotizza che dietro all’omicidio dell’ex vigilessa di 55anni, ci sia l’ombra di riti satanici e di presunte adesioni a sette. Tesi che gli inquirenti hanno fin sempre smentito. «Voci su Mirto e le sette se ne sentivano in paese anche prima della scomparsa di Laura Ziliani» ha aggiunto Pasina fuori dal tribunale. Mentre la Procura continua ad indagare sul possibile luogo dove per tre mesi è stato tenuto il cadavere di Laura Ziliani, i tre arrestati continuano a rimanere in silenzio. Come dal primo giorno.

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
Leggi articolo originale

Rispondi