A una settimana esatta dal loro arrivo in alta valle a bordo di tre pullman, i 104 profughi afghani ospiti nella base logistica di Edolo se ne sono andati ieri nello stesso modo in cui erano approdati in via Porro. Con due pullman messi a disposizione dell’esercito, che li hanno prelevati alle 16.30 fuori dalla caserma e li hanno condotti a Bologna, dove pare che saranno ospitati in un’altra struttura dell’esercito. Al loro posto, forse già domani o martedì arriverà un altro centinaio di profughi, che seguiranno la stessa trafila (tampone e quarantena). Oltre a questi, non si escludono altri arrivi in settimana.

Per i 104 partiti ieri è stata una toccata e fuga in alta Vallecamonica: il tempo di trascorrere una quarantena di sette giorni e di avere in mano gli esiti negativi del secondo tampone, consegnati ieri mattinata alla base logistica e inviati dall’Ats della Montagna. Poi il pranzo, il tempo di sistemare le loro poche cose, quasi tutte ricevute nelle ultime ore grazie alla solidarietà di camuni e bresciani, e di salire sui bus. Salutando la cittadina di Edolo, che non hanno neppure avuto l’occasione di vedere se non da qualche scorcio delle loro finestre della caserma. Nessuno di loro, infatti, ha mai messo piede fuori dalla caserma.

Se non arriverà un contrordine – circostanza peraltro da non escludersi, visto che nell’ultima settimana più volte le indicazioni operative sono cambiate – forse già domani dovrebbe arrivare un altro contingente di un centinaio di persone, che seguirà il medesimo protocollo. Ovvero arrivo in pullman alla base logistica, smistamento nelle camere per la quarantena, tampone, sette giorni di clausura, nuovo tampone e poi via, verso un’altra località. Molto probabilmente anche questo secondo gruppo di profughi ospiti in terra edolese (sempre che la notizia si concretizzi) non si fermerà dopo la quarantena in Vallecamonica o nel Bresciano. Ma nessuno può escludere che possano giungere e fermarsi in provincia nuclei famigliari già arrivati nel nostro Paese e trasferiti da altre caserme.

Gli ospiti che giungeranno domani, sbarcati a Roma con uno degli ultimi voli del ponte umanitario partito dall’Afghanistan, troveranno in caserma una parte degli oggetti e degli alimenti consegnati nei giorni scorsi grazie alla generosità dei bresciani. La prima consegna dei beni raccolti – abiti, scarpe, giocattoli, libri e biscotti – è avvenuta solo giovedì scorso e non c’è quasi stato il tempo di distribuire tutto il materiale, poi raccolto in valigie anch’esse donate. Anche per questo motivo dal municipio di Edolo sono tornati a sottolineare che, vista la situazione di grande incertezza, ogni donazione va concordata con l’ufficio Servizi sociali, in modo da non raccogliere oggetti inutili o doppioni. Già all’inizio della settimana il sindaco Luca Masneri convocherà un incontro per fare il punto della situazione con il comandante della base logistica Leonardo Mucciacciaro, capire cosa potrebbe succedere e valutare il materiale a disposizione.

 

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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