L’inchiesta si allarga. E ora nel registro degli indagati è finito anche il nome del fidanzato della figlia maggiore di Laura Ziliani, l’ex vigilessa, dipendente in Comune a Roncadelle, scomparsa l’8 maggio scorso a Temù, in Alta Vallecamonica. Per lui, non ancora trentenne, e le due figlie della donna, la maggiore che ha 27 anni e la minore che ne ha 19, l’ipotesi di reato è di concorso di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Tutti indagati a piede libero.

«Non ho dichiarazioni da rilasciare» è l’unico commento dell’avvocato Maria Pia Longaretti che difende le due ragazze. Silenzio anche da parte dell’avvocato Elena Invernizzi, legale invece nominato dal fidanzato della figlia più grande della donna scomparsa. Gli inquirenti per due mesi hanno seguito la pista dell’incidente in montagna, della caduta durante una passeggiata, ma il mancato ritrovamento del corpo di Laura Ziliani, unito ad alcune presunte incongruenze nel racconto degli attuali coinvolti, ha portato alla svolta e al cambio di rotta da parte di chi indaga. Il giovane finito sotto inchiesta, sentito più volte negli ultimi giorni dai carabinieri coordinati dal pubblico ministero Caty Bressanelli, è residente a Lecco ma ha trascorso molte settimane a Temù mentre i soccorritori erano impegnati a cercare la mamma della sua fidanzata. Ha dormito in uno degli appartamenti che la famiglia della compagna ha in una palazzina ristrutturata nel paese camuno, a pochi metri di distanza dall’abitazione di via Ballardini, da dove la mattina dell’otto maggio Laura Ziliani era partita per una passeggiata – questo è quanto riferito – e dove ieri sono entrati i carabinieri, il perito informatico nominato dalla procura e i consulenti dei tre indagati.

Si è trattato del primo sopralluogo da quando la casa su più piani è stata posta sotto sequestro. L’ispezione iniziata attorno alle 11, si è conclusa alle 14.25 quando i militari hanno riapposto i sigilli sulla porta. Sono stati sequestrati tutti gli apparati informatici ritrovati e che erano a disposizione della famiglia di Laura Ziliani. Durante la settimana in quella casa viveva la figlia maggiore, mentre l’ex vigilessa arrivava nei fine settimana. Il perito della procura ha prelevato il router per ricostruire il traffico di internet negli ultimi tempi e certificare chi si è agganciato alla rete wifi privata. Sul suo tavolo sono poi finiti anche i computer, tablet e i telefoni cellulari degli indagati e quello della 55enne scomparsa che era stato ritrovato lo stesso otto maggio tra una panca e la scala nella cantina dell’abitazione di Temù, una zona che «la famiglia utilizzava come guardaroba e deposito per l’attrezzatura di montagna» è stato scritto in una relazione agli atti. «Potrebbe aver perso il cellulare verosimilmente vestendosi» era stata la prima ipotesi dei carabinieri. Ma qualcosa, all’occhio del pm, non è evidentemente tornato. Una figlia di Laura Ziliani avrebbe infatti riferito di aver visto la madre utilizzare il telefonino la mattina prima di uscire di casa. Lo smartphone sarebbe risultato muto e senza attività dalla sera prima. Il perito informatico della procura avrà novanta giorni di tempo per depositare la relazione sul contenuto dei dispostivi informatici sequestrati.

I dubbi degli inquirenti sono legati poi anche all’orario in cui Laura Ziliani è uscita di casa con le versioni delle figlie che non coincidono. E poi c’è il capitolo del sentiero che la donna avrebbe percorso a piedi tra Lecanù e Villa Dalegno. «È molto semplice e non presenta difficoltà. E poi non ci sono dirupi. Se fosse caduta lì l’avrebbero ritrovata» dice la gente di Temù. Nel 2020 si era sottoposta a controlli medici in seguito ad alcuni episodi di tachicardia e «sono state escluse patologie cardiache rilevanti» hanno messo nero su bianco gli inquirenti. «Da quando il marito era morto sotto ad una slavina nel 2012 si dedicava solo a percorsi facili perché sapeva bene che a casa la aspettavano tre ragazze» aggiungono gli abitanti del paese camuno. Scossi oggi ancora di più rispetto al giorno in cui Laura Ziliani due mesi fa è svanita nel nulla.

 

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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