Un vero e proprio inferno: in pochi hanno trovato termini diversi per descrivere, nella giornata di sabato, la situazione viabilistica sul lembo più a nord della Statale del Tonale (ma anche nei giorni precedenti non è stato meglio e quasi sicuramente così sarà ancora per alcuni giorni). C’è chi, all’estremo, nel tardo pomeriggio per percorrere i pochi chilometri (sono 18 per l’esattezza) che separano Ponte di Legno da Edolo ci ha messo anche due ore. E neppure in senso contrario le cose sono andate molto meglio, con code a partire già prima dell’abitato di Malonno. 

Per cercare di «mettere una pezza» e fluidificare un minimo il traffico i carabinieri e i vigili edolesi hanno prestato servizio, ma neppure il loro grande impegno è servito a evitare i grossi disagi. Che nei periodi di punta delle vacanze estive ed invernali ci si debba mettere il cuore in pace per raggiungere le località turistiche è cosa purtroppo risaputa. Ma a bruciare non è tanto il tempo perso, quanto piuttosto le ultime vicende accadute in tema viabilistico sullo snodo di Edolo. Se le promesse di realizzare al più presto la variante alla 42 sono piovute anche nelle ultime settimane – ma la consapevolezza è che ci vorranno parecchi anni, visto che siamo solo alla fase di assegnazione della progettazione preliminare –, le polemiche e la rabbia si sono sollevate soprattutto per la mancata approvazione del progetto per l’allargamento della galleria di Edolo.

Un intervento che non risolverebbe certo in modo definitivo il problema degli incolonnamenti, ma che contribuirebbe ad alleviarli e a evitare gli ingorghi maggiori fino al (lontano) giorno dell’inaugurazione del bypass. 

Dal quel perentorio «no» espresso dalla Sovrintendenza e da Anas in conferenza dei servizi al progetto per sistemare il tunnel in centro al paese sono passati diversi mesi, nei quali si sono susseguiti gli incontri per provare a ovviare al diniego. Anas sarebbe, perlomeno di facciata, ritornata sui propri passi, ma a tenere duro e a non volere che si allarghi il «prezioso» manufatto ottocentesco resta la Sovrintendenza, che ha chiesto al Comune di produrre un piano del traffico per capire i volumi di passaggio dei mezzi. L’intenzione degli enti locali camuni è di convocare a gennaio una nuova conferenza dei servizi, questa volta in modalità asincrona, in modo che il progetto possa passare anche senza l’assenso di tutti gli enti con una votazione.

Nel frattempo la rabbia continua a montare: «Non si può tenere in scacco una comunità. L’alta Valle non ne può più di questa situazione – tuona il presidente dell’Unione Mauro Testini -, è inutile fare investimenti quando qualcuno ci mette fuori mercato così. E ad agire in questo modo è gente che neppure sa dov’è Edolo e i problemi che si sono. Non è solo una questione turistica, ma anche di chi lavora quassù e di sicurezza: quando c’è brutto tempo e non si può volare, un’ambulanza ci mette ore ad arrivare in ospedale. Oggi c’è chi costruisce 15 chilometri di galleria in tre mesi e noi in 170 anni non riusciamo a realizzare 15 metri di strada: la vicenda sta diventando stucchevole, abbiamo speso 250mila euro di risorse pubbliche e siamo ancora sotto scacco».

Rivendicazioni. «La priorità dell’agenda politica camuna del 2020 sarà proprio la viabilità – gli fa eco il sindaco di Edolo Luca Masneri – e stiamo realizzando il piano del traffico chiesto la Sovrintendenza da allegare a integrazione del progetto, ma adesso il territorio mostrerà i muscoli. È una situazione ingestibile che non può più essere dilazionata e non accetteremo più ulteriori ostacoli: ci stanno ascoltando tutti, dalla politica nazionale ad Anas, è rimasto un unico ente a fare ostruzione. Rivendichiamo per la Valle questa operazione che ci vede impegnati da quattro anni e non siamo più disponibili a portare pazienza».

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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