Adesso si fa sul serio. L’acqua deve tornare a scorrere nel torrente Grigna, non si scherza più. A dirlo, minacciando denuncia, sono i sindaci di Esine, Emanuele Moraschini, e di Berzo Inferiore, Ruggero Bontempi, che hanno emanato due ordinanze nelle quali impongono alla società Tassara-Terzo Salto di rilasciare il quantitativo di acqua prescritto in convenzione e concordato.

La vicenda è annosa e pare essere arrivata all’epilogo: dopo anni in cui nel corso d’acqua che attraversa la Valgrigna si è visto scorrere davvero poco, alla fine dello scorso anno i Comuni e la società che gestisce la centrale che sfrutta la risorsa hanno raggiunto un accordo per la realizzazione di un nuovo spillamento d’acqua da riversare nel torrente, in modo da farlo tornare «in vita». A lavori terminati da un po’ e nonostante le sollecitazioni, la società ha sempre nicchiato ad attivare il rilascio.

Per questo, stanchi di non essere ascoltati, i due primi cittadini hanno ordinato alla Terzo Salto di provvedere entro dieci giorni (dal 7 agosto). Nello specifico Moraschini ha ordinato di rilasciare un quantitativo d’acqua minimo di 575 litri al secondo nell’alveo, così come previsto dalla convenzione del 1999, posando anche gli strumenti di misurazione della portata mancanti (per valutare l’adeguatezza del rilascio). Mentre Bontempi ha imposto di attivare due spillamenti di acqua sulla condotta forzata, come approvato in conferenza dei servizi a dicembre, nella misura di 200 litri al secondo per ciascuno spillamento, oltre agli strumenti di misurazione.

Trascorsi i dieci giorni i sindaci procederanno con la denuncia della società all’autorità giudiziaria. Proprio ieri è arrivata la comunicazione dalla Regione con i dati del monitoraggio della portata sotto il ponte di Esine, che è nettamente inferiore a quanto previsto. I primi cittadini hanno anche chiesto ai carabinieri forestali di monitorare e vigilare il rispetto dell’ordinanza.

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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