La Valcamonica è stata scelta come caso pilota su cui costruire il Piano d’azione in Italia del progetto europeo P-Iris. Si tratta di un’iniziativa che ha l’obiettivo di intervenire nelle politiche a sostegno dell’innovazione nelle aree rurali di sei Paesi europei: Croazia, Finlandia, Norvegia, Slovenia, Spagna e, appunto, l’Italia.

In ogni nazione è stata individuata una zona rurale e, attraverso una serie di interventi sulle politiche dedicate all’innovazione e attraverso l’apprendimento delle esperienze degli altri partner, si prova a stimolare l’innovazione nei settori trainanti dell’economia locale, in particolar modo per scoraggiare lo spopolamento e l’abbandono da parte dei giovani. Per l’Italia, la Lombardia ha scelto la Valcamonica, perché possiede un sistema imprenditoriale con caratteristiche simili alle aree interne e rurali degli altri partner e una capacità di innovarsi che si scontra con barriere territoriali (come la scarsa accessibilità) e mancanza di strumenti di supporto alle reti della ricerca e delle istituzioni.

P-Iris è cofinanziato nell’ambito del programma europeo Interreg, che aiuta i governi a sviluppare e migliorare le proprie strategie attraverso lo scambio di esperienze. Ed è proprio questo che sta facendo un gruppo di lavoro creato appositamente in Valle, con il supporto di Poliedra, centro servizi del Politecnico di Milano.

Il dialogo con il territorio camuno è iniziato lo scorso anno con un primo incontro in Comunità montana, nel quale è stata presentata l’iniziativa per il riconoscimento della Valle come area della Biosfera dell’Unesco. L’obiettivo dovrebbe essere raggiunto attraverso lo scambio di esperienze tra i partner, con visite di studio semestrali e l’organizzazione di seminari tematici nei sei Paesi: le conoscenze acquisite dovrebbero poi essere trasferite a livello locale, per rafforzare l’innovazione e sostenere i giovani nelle aree rurali.

 

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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