Nessun riscontro sui quasi cento Dna prelevati e il profilo genetico repertato sui guanti usati dall’assassino di Gianna Del Gaudio. Resta comunque la prudenza delle ultimissime analisi perché i raffronti sui Dna non sono ancora terminati del tutto. Al momento, dunque, l’omicida dell’ ex isegnante di Seriate non è tra conoscenti, vicini, familiari e persone che avevano avuto a che fare con la famiglia Tizzani. I guanti in lattice erano stati trovati il 6 ottobre scorso in una siepe di via Monte Cornagera a Seriate, nello stesso sacchetto in cui c’era il coltello con il quale era stata uccisa la donna, la notte del 26 agosto scorso. Quello di Mister X è l’unico Dna presente, oltre ovviamente a quello della vittima, il cui sangue è copioso sia sulla lama del coltello che sugli stessi guanti. Niente Dna, invece, sul sacchetto in plastica che conteneva i due reperti. A distanza di due mesi e mezzo dal delitto di Seriate, l’unico indagato resta il marito della vittima, l’ex capostazione di 68 anni Antonio Tizzani, che si è sempre detto innocente. È a piede libero e si può spostare dove vuole. Tanto che nelle scorse settimane ha compiuto un viaggio ad Avellino, la sua città d’origine, dove è andato a trovare l’anziano padre, un poliziotto in pensione. L’ultima volta che Tizzani aveva visto il genitore e gli altri familiari del Sud era con Gianna, durante quella che sarebbe stata la loro ultima vacanza assieme, terminata il giorno prima dell’omicidio della donna, sgozzata con un’unica, violenta coltellata alla gola, tra mezzanotte e mezzanotte e mezza della sera di Sant’Alessandro, dopo aver cenato con uno dei due figli. Altri reperti, rilevati nell’abitazione dove la professoressa era stata uccisa, devono ancora essere sottoposti ai microscopi del Ris. Tra questi una traccia di sangue sul lavandino del bagno di servizio. In realtà su questo fronte gli inquirenti sembrano essere piuttosto cauti: la traccia di materiale ematico trovata nel bagno, potrebbe non costituire necessariamente un reperto importante ai fini dell’indagine. Per il semplice fatto che si tratta della casa dove vivevano sia la vittima sia il marito: dunque è abbastanza naturale potesse esserci anche del sangue in bagno.

dal giornale online: Più Valli TV
Leggi tutto: http://ift.tt/2eNEnyq

Rispondi