"E’ quando sogni che concepisci cose straordinarie, è quando credi che crei veramente, ed è soltanto allora che la tua anima supera le barriere del possibile” . Sono parole di Walter Bonatti. A cinque anni dalla scomparsa di uno dei più grandi alpinisti italiani, oltre che esploratore e giornalista bergamasco, la Provincia di Bergamo e l’Unione Bergamasca delle Sezioni e Sottosezioni Cai hanno ricordato la grande figura con un evento aperto al pubblico che si è tenuto nella Sala Consiglio del Palazzo di via Tasso: la presentazione del nuovo libro "Walter Bonatti. Il sogno verticale” con la partecipazione dell’autore Angelo Ponta. Edito da Rizzoli e arricchito con un’introduzione di Michele Serra, il volume raccoglie una serie inedita di cronache, immagini e taccuini di montagna e di personaggi di cui Bonatti fece conoscenza.
E’ una ricca e diversa sintesi della vita di un uomo dall’eccezionale resistenza, volontà e curiosità messe continuamente alla prova da esperienze in condizioni estreme. Leggendo queste pagine è possibile ripercorrere la sua vita di scalate impossibili e sfide verticali, e avvicinarci a questa straordinaria figura di cittadino bergamasco e alpinista internazionale. "Le foto scattate da Bonatti, insieme ai trascorsi e ai pensieri che ci tramanda, sono un dono prezioso a beneficio di tutti. Leggendo queste pagine potremo addentrarci nella sua vita, spesa con passione e ricerca di un senso profondo, e gioire attraverso i percorsi che ci racconta, aprendoci nuovi scorci sulla montagna, il mondo e infine sulla vita stessa. Quest’iniziativa è per noi commovente e l’abbiamo pensata per omaggiare il grande uomo, esploratore e giornalista che è stato, al quale la Provincia ha conferito il Premio Ulisse nel 2002”,dichiara il presidente Matteo Rossi. "La presentazione del nuovo libro su Walter Bonatti è un’occasione per rinnovare la memoria e gratitudine a questo nostro esemplare amico e uomo bergamasco, una leggenda dell’alpinismo internazionale e un indomabile "Leone del Cervino” che abbiamo potuto incontrare per una indimenticabile giornata al Palamonti, la casa della montagna, il 26 maggio 2007 in occasione della Festa dei Bergamaschi nel mondo. Con le sue incredibili scalate ci ha lasciato tracce di volontà inossidabile per l’alpinismo di scoperta e di spirito di avventura, guidato dalla ricerca incessante della verità dei fatti e dell’essenza della vita, che ancora oggi possono incoraggiare i giovani alla creatività e azione per le montagne del mondo”, dichiara il Consigliere nazionale e presidente dell’Unione Bergamasca CAI Paolo Valoti.

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