Il mistero della morte di Gianna del Gaudio si infittisce. Attraverso l’ascolto di amici, parenti e vicini, attraverso l’analisi dei filmati delle telecamere, i carabinieri stanno cercando di capire se questo uomo incamppuciato che il marito della vittima indica come autore del delitto, esista davvero. Ad avvalorare la versione dell’ex capotreno, ci sarebbe quanto la nuora avrebbe riferito ai carabinieri nei giorni scorsi, parlando di qualcuno che, incappucciato, nelle serate e nelle notte in cui lei si trovava in casa da sola, si divertiva a suonarle il campanello. La casa della nuora e del figlio della vittima, distano poche decine di metri. La sera dell’omicidio, i due si trovavano a casa della professoressa 63enne e del marito.. Una cena in famiglia, genitori, figlio e nuora. Terminata la cena, intorno alla mezzanotte, mentre Gianna lavava i piatti, il marito sarebbe uscito a bagnare i fiori. Al suo rientro avrebbe sorpreso uno sconosciuto incappucciato in casa sua che rovistava nella borsa di sua moglie e che si è dato alla fuga. Il marito avrebbe fatto per inseguirlo quando avrebbe scorto a terra, in cucina, il corpo della moglie in un lago di sangue. Uccisa con un taglio alla gola. La villetta di piazza Madonna delle Nevi, è stata messa a soqquadro. Tracce di sangue e di DNA sono affidate ai RIS e presto parleranno. Così come i filmati delle telecamere dei vicini e del quartiere, che serviranno a fare luce sui movimenti di quella notte e magari anche delle notti precedenti. Anche la vita privata e di coppia della vittima, attraverso l’analisi di cellulari e computer, è al centro delle indagini. Per capire come mai Gianna sarebbe stata agitata in quei giorni, come mai di quella lunga telefonata quella sera e se esiste davvero uno misterioso stalker che perseguita la famiglia.

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