Entra anche Facebook nella complessa indagine sul delitto della notte tra venerdì 26 e sabato 27 agosto nella villetta al civico 4 di via Madonna delle Nevi a Seriate, dove Gianna del Gaudio, 63 anni, insegnante da poco in pensione è stata uccisa con una coltellata alla gola. A trovarla a terra in cucina in un lago di sangue, già priva di vita, era stato il marito dal marito Antonio Tizzani, ex ferroviere di 68 anni, uscito a portare l’immondizia. A colpirla mortalmente con un taglio alla gola sarebbe stato un uomo incappucciato, che si è introdotto in casa e dopo l’omicidio avrebbe frugato in alcuni cassetti, per poi fuggire dopo aver visto entrare il marito. Questo quanto raccontato ai carabinieri dallo stesso Tizzani, indagato a piede libero, fin dai primi istanti dopo il delitto. Non è stato tralasciato nemmeno il profilo Facebook di Gianna del Gaudio. E tra le foto pubblicate, molte delle quali insieme al marito, e ai link sulle ricette di cucina sono spuntati anche una serie di post contro qualcuno non ben definito. Come quello del 27 luglio con scritto: “Le persone più schifose sono quelle che sputano nel piatto dove hanno mangiato”. O quello del 14 luglio: “Imparerai a tue spese che, lungo il tuo cammino, incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti”. O ancora quelli del primo luglio e del 26 giugno, con chiari riferimenti alla “vendetta come azione negativa”. Erano pensieri sparsi oppure attacchi mirati contro qualcuno? E in questo caso, verso chi? Domande alle quali chi indaga spera di poter dare una risposta analizzando i messaggi privati sul social, il contenuto della scheda del telefono cellulare della vittima e anche quello del computer di casa Tizzani.
dal giornale online: Più Valli TV
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