I presupposti per una stagione strepitosa ci sono tutti, in alta Valcamonica: diversamente dall’anno scorso, la neve è arrivata già a novembre (non diciamo in anticipo, perché fino a qualche anno fa era la normalità avere il manto bianco in questo mese), in quota fa piuttosto freddo, la situazione sul ghiacciaio è buona e, cosa che non guasta affatto, si registra già un alto interesse per lo sci nel comprensorio Pontedilegno-Tonale.
Il carosello è pronto a mettersi in moto: la cabinovia Paradiso ha aperto oggi alle 8.30 (resterà in funzione sino alle 16) e la Presena alle 8.45 (sino alle 15), con tutte le intenzioni di non fermarsi più sino ad aprile 2024.
Sotto zero
A inaugurare lo sci in alta Valcamonica sono le tre piste del ghiacciaio Presena, mentre al passo del Tonale, approfittando delle notti sotto zero, si sta già sparando per preparare il fondo, grazie anche alla neve caduta una decina di giorni fa. Non appena sarà possibile, promettono dal consorzio Ponte-Tonale, saranno messi in funzione anche questi impianti.
Operativi da oggi pure i tre rifugi sul ghiacciaio, così come sono accessibili tutte le biglietterie, sia a Ponte sia al Tonale sia al Paradiso. L’inaugurazione ufficiale della stagione, con il Winter opening party, sarà il 9 dicembre, quando partirà il programma invernale di eventi all’insegna dello sport, della musica e del benessere nella natura.
Tante richieste
«Abbiamo già molte richieste e prenotazioni per la stagione da parte dei tour operator – fanno sapere dal consorzio -: le premesse sono molto buone». A suscitare soddisfazione è, in particolare, l’interesse già manifestato da parte del mercato inglese e della Repubblica Ceca. Non solo: per la prima volta dopo la pandemia stanno arrivando molte richieste da parte delle scuole, con una decisa ripresa del turismo scolastico.
La speranza è che la neve non si faccia desiderare come negli ultimi due anni, vista la sorpresa che già oggi offre cime tutte imbiancate. Se così non fosse, il comprensorio dell’alta Valcamonica dispone di un sistema d’innevamento programmato che garantisce la copertura di quasi il cento per cento delle piste.
Certo, con un dispendio di risorse non indifferente. «La neve prodotta con sistemi tecnologici è del tutto naturale – spiega Michele Bertolini, direttore del consorzio -: l’acqua viene nebulizzata e sparata in aria, in modo che a temperature inferiori allo zero si congeli in piccoli granuli. Rispetto alla naturale, questa neve è molto più compatta e quindi ha il vantaggio di durare più a lungo e meglio in pista. Diversamente da come si pensa, l’innevamento programmato non ha effetti negativi sull’ambiente, perché compensa le mancate precipitazioni di neve in inverno e conserva, durante il disgelo, preziose riserve d’acqua per flora e fauna. L’acqua utilizzata è raccolta in bacini di accumulo, alcuni naturali, altri costruiti appositamente, alimentati da acque piovane, sorgenti, rivi e torrenti. Bacini che sono sempre più infrastrutture di stoccaggio fondamentali anche a fini di protezione civile (ad esempio per gli incendi, ndr)».
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dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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