Mercoledì sera è stato inviato un esposto alla Procura di Sondrio per chiedere «opportuni accertamenti» sul cantiere in corso al lago Bianco, al Passo Gavia, aperto a luglio nell’ambito del progetto di riqualificazione del sistema di innevamento artificiale delle piste di Santa Caterina di Valfurva. La segnalazione all’autorità giudiziaria è firmata da un bresciano di Breno, tra i referenti del comitato Salviamo il Lago Bianco, il gruppo nato a cavallo tra Valcamonica e Valtellina che da mesi sta promuovendo una campagna di informazione sui lavori.
L’esposto arriva dopo due diffide inviate nei giorni scorsi alle istituzioni e al Parco nazionale dello Stelvio da parte di dodici associazioni che si sono mobilitate dopo i numerosi allarmi lanciati dal comitato Salviamo il Lago Bianco.
EMBED [Leggi anche]Nel documento si chiede alla procura di valutare «gli eventuali profili d’illiceità penale» dei fatti segnalati e, «nel caso, individuare i soggetti responsabili, al fine di procedere nei loro confronti e disporre gli atti più idonei a tutelare il territorio, le aree e gli habitat protetti interessati». Oltre a sottolineare, come già denunciato nelle diffide, che l’area dei lavori si trova all’interno di tre zone protette (Parco Nazionale dello Stelvio, sito Natura 2000 ZPS IT2040044-Parco dello Stelvio e riserva naturale statale di Tresero-Dosso del Vallon), si comunica che fino all’1 ottobre non è stato visibile all’esterno delle recinzioni il cartello con la notifica preliminare di cantiere previsto per legge (art. 99 del d.lgs. 81/2008): soltanto ieri, su sollecitazione di un altro attivista bresciano, ne sarebbe stato esibito uno datato però 2 ottobre 2023.
Tra i fatti elencati nell’esposto, infine, vengono riepilogate alcune segnalazioni inviate ai carabinieri di Bormio alle quali, al momento dell’invio dell’atto stando a chi scrive, non c’è stato riscontro.
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dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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