L’altra notte, tra i boschi di Corteno Golgi, a risuonare nel silenzio della montagna era il boato dei tuoni. Mentre i fulmini squarciavano il buio della notte. Una notte resa ancora più buia dalla tragedia che si è abbattuta su Chiara Rossetti, la scout 16enne di Como, morta schiacciata da un albero caduto a causa del temporale, mentre dormiva nella tenda insieme alle sue amiche in località Palù.
Ieri, fuori dalla palestra della scuola del piccolo paese camuno, trasformata per l’occasione in un centro rifugio per gli altri giovani scout, a regnare era il silenzio. Ma profondamente diverso, più cupo. Spezzato soltanto dalle lacrime di dolore degli amici.
Con i genitori
EMBED [La tragedia]L’aria che si respirava era quasi soffocante. Gli sguardi degli adolescenti e dei loro genitori, accorsi il prima possibile in Valcamonica, assenti. Persi nel vuoto. Come se non avessero più nulla dentro. Qualcuno si è aggrappato disperatamente alla mamma o al papà, come a voler condividere quel dolore troppo grande da portare da soli. Un peso troppo grande da sopportare per un ragazzino di quell’età. Altri, invece, sorretti (letteralmente) da un proprio caro o da un amico si sono lasciati alle spalle la palestra e si sono diretti verso l’auto, che li avrebbe riportati a casa.
La vicinanza
EMBED [Il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, ieri a Corteno Golgi]
Ma i 59 ragazzi e i loro animatori (una decina) ieri non sono stati lasciati soli nemmeno un istante. L’Amministrazione comunale, la Protezione civile e la Pro loco, nella persona della presidente Ramona Taddei, in palestra hanno portato acqua, cibo e soprattutto delle coperte, per scaldare i ragazzi, ancora bagnati dalla pioggia caduta nella notte. Prima dell’arrivo del vescovo di Como, il cardinale Oscar Cantoni, che a nome della comunità si è stretto ai ragazzi e alle loro famiglie in questo momento di dolore, hanno manifestato la propria vicinanza il parroco camuno don Mauro Zambetti e il sindaco Ilario Sabbadini, che l’altra notte è intervenuto per primo, insieme alla Protezione civile comunale, per mettere in salvo i ragazzi. «Mi avevano detto che non sapevano nulla della morte di Chiara – ha spiegato -. Per questo mi sono limitato ad ascoltarli e a sorridere. Erano spensierati: un gruppo di amiche continuava a ripetere che non avevano salutato nel migliore dei modi un ragazzo. Le cose che si dicono a questa età». Sui loro volti non c’era la minima traccia di dolore. Non ancora.
Sostegno psicologico
EMBED [L’accoglienza è stata organizzata nella palestra della scuola]
Aiuti materiali, ma anche psicologici. Perché ieri si sono attivate sia l’Asst Valcamonica sia l’Azienda territoriale servizi alla persona di Valle Camonica, di cui il sindaco Sabbadini è presidente. «Gli psicologi, insieme al loro responsabile, hanno diviso in diversi gruppi i ragazzi – ha continuato il sindaco -. È toccato loro comunicare ai giovani la notizia della morte della loro amica, in attesa dell’arrivo dei genitori partiti la mattina presto da Como».
Ritorno a casa
Gli scout dell’Agesci di Como, arrivati venerdì in paese, ieri sono rientrati a casa. Insieme a loro anche i piccoli, che avevano il campo sul versante opposto della montagna. Domani, alle 14, nella parrocchiale del quartiere di Tavernola verrà celebrato il funerale di Chiara. Sarà presente anche il sindaco camuno. Ma soprattutto gli amici che si stringeranno per l’ultimo saluto. Per darsi quella forza necessaria per affrontare questo momento.
EMBED [Box News 5 Min Articolo]
dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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