Un milione di euro in contanti. In gran parte banconote da 50 euro. È quanto hanno trovato gli uomini della Guardia di Finanza di Brescia a casa dei genitori di Roberto De Pedro, 40enne bresciano della Vallecamonica, uno dei 10 arrestati – lui è in carcere – nell’ambito dell’inchiesta della procura di Brescia coordinate dalle pm Carlotta Bernardini e Benedetta Callea, su presunte fatture false che ammonterebbero a 160 milioni di euro.

EMBED [Leggi anche]Sarebbero state costituite complessivamente 32 cartiere, di cui 11 italiane e 21 straniere, utili a generare fatture per operazioni inesistenti con due fratelli bresciani, Massimiliano e Federico Borghesi titolari di un’azienda di metalli ferrosi, ritenuti ai vertici del gruppo e finiti in carcere.

La frode

Le complesse e articolate investigazioni hanno permesso di accertare un sistema di frode basato sull’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per un importo totale di oltre 160 milioni di euro, di cui oltre 26 milioni di Iva evasa. Gli indagati sono complessivamente 80 persone fisiche e 48 entità giuridiche, 21 delle quali straniere. Si precisa, che i provvedimenti giudiziari in parola sono stati emessi sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase d’indagine.

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dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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