Hanno voluto che la sua vita, durata troppo poco, si chiudesse con un dono, regalando un sorriso. Nonostante il dolore che strazia il cuore i genitori non hanno avuto dubbio e hanno donato le cornee del loro bimbo morto all’improvviso a quattro anni. Il suo sorriso contagioso, che nasceva in quegli occhi azzurri come raccontano quelli che lo hanno conosciuto e che sono rimasti senza parole per una tragedia inattesa, che toglie il respiro, è diventato un gesto di speranza e di condivisione per un’altra famiglia, la determinazione di mettere un punto di vita che continua anche oltre la morte e il dolore sordo.
Il lutto
Il mondo del piccolo Evan è durato lo spazio di un battito d’ali. Aveva un sorriso spensierato, occhi grandi colore del mare e tanta vita ancora da vivere, ma un malore anomalo e improvviso, si è ipotizzato un ictus infantile o un’emorragia cerebrale, l’ha spinto in un baratro senza luce e senza ritorno.
La comunità di Esine è sotto choc per la morte di Evan Giroletti, quattro anni compiuti il 17 novembre scorso, ucciso da un malore improvviso e fulminante che in poche ore l’ha strappato all’amore di mamma Glenda e papà Andrea, dei cinque fratelli, delle nonne e della grande famiglia della scuola materna statale di Esine. Ma il dolore non ha piegato il cuore grande dei familiari, che scegliendo l’altruismo hanno donato le cornee del figlio affinché un altro bambino possa vedere il mondo con gli occhi azzurri del piccolo Evan.
Il ricordo
«Non ci sono parole per descriverlo: era meraviglioso», ha raccontato in lacrime una delle sue maestre. «Bastava che sorridesse e portava il sole e la felicità in tutta la sala».
Tutto è cominciato lì, lunedì mattina. Evan sta giocando con i compagni della sezione rossa: dopo un’ora le maestre Cristina e Fiorina si sono accorte che non stava bene, aveva vomitato, e hanno telefonano ai genitori come sempre accade in questi casi.
La mamma è uscita dal lavoro, è arrivata a scuola e ha portato a casa il bambino come sempre si fa in questi casi. Sulle prime sembrava il semplice malessere di un bambino, un’indigestione o una influenza, tanto che le prime notizie erano state rassicuranti. «Ci siamo sentite nel pomeriggio di lunedì e sembrava che Evan stesse meglio», racconta la maestra, «voleva tornare all’asilo già il giorno dopo».
In serata, però, le condizioni sono peggiorate: il pediatra di famiglia consiglia di rivolgersi al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Esine dove, dopo le prime valutazioni, si decide per il trasferimento in elisoccorso al Civile di Brescia.
In ospedale
Qui, per i familiari e i medici che l’hanno soccorso, è cominciata la notte più lunga.
Ora dopo ora si sono susseguiti i tentativi di rianimazione e una sequenza di bollettini medici negativi e purtroppo, nonostante l’impegno profuso da tutti, alle 15 di martedì il suo piccolo cuore ha smesso di battere ed è stato constatato il decesso.
E l’orologio di Esine e di tutta la Valle Camonica, si è fermato. Accertata la causa del decesso – una patologia che è molto rara in bambini di quell’età – i medici hanno dato seguito alla volontà dei genitori procedendo all’espianto delle cornee del piccolo Evan che ha fatto rientro ieri mattina nella sua comunità incredula e ammutolita.
In poche ore, la sala del commiato di via Chiosi, è diventata il luogo del dolore e della solidarietà umana. Evan lascia mamma Glenda Agostani e papà Andrea, i fratelli Mattia, Michel, Gabriel, Diego e Luca, che frequentano le scuole elementari del paese.
Domani sarà il giorno dell’addio con la cerimonia funebre che verrà celebrata alle 16 nella chiesa parrocchiale. I fratelli, gli amici e i compagni di scuola lanceranno dei palloncini bianchi verso il cielo, simbolo delle preghiere e dell’abbraccio che vogliono far arrivare a Evan fino al paradiso.
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dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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