Il referendum «ponte tibetano sì o no» in Valgrande sarà domenica 25 giugno: lo ha annunciato il sindaco Diego Occhi nell’ultimo Consiglio comunale, convocato per la presa d’atto della richiesta di consultazione popolare presentata dal comitato Vezza Sostenibile, con 341 firme a corredo.
Si tratta della prima data utile e per questo il comitato ha subito polemizzato, affermando che è il periodo in cui molti vezzesi, soprattutto anziani e famiglie con bimbi, sono in vacanza (lasciando intendere che sarebbe una mossa per avere meno votanti e, di conseguenza, non raggiungere il quorum).
Botta e risposta
Una seconda polemica ha visto il primo cittadino sostenere che il comitato non è realmente «apolitico e imparziale», dato che in Consiglio la minoranza si è dichiarata «promotore e traino del comitato stesso».
«Metto in guardia i vezzesi – ha detto Occhi -: animati dallo spirito di partecipare, si sono prestati a un gioco che nulla ha di partecipativo, ma è finalizzato a contestare l’Amministrazione comunale. Sorge il dubbio che il referendum sia pretestuoso e nasconda altri fini e propaganda, visto l’avvicinarsi della scadenza di mandato. Confido nella capacità di scelta, nell’intelligenza e lungimiranza dei vezzesi, li sollecito a decidere senza lasciarsi influenzare dalle posizioni politiche o dal giudizio sul nostro operato. Non si chiede se il tibetano sia preferibile ad altre opere: i fondi per il ponte non possono essere impiegati, a differenza di quanto raccontato, per acquedotti, fogne o asfalti, ma sono finalizzati a interventi strategici di sviluppo turistico».
Vezza Sostenibile rivendica invece una posizione super partes: «Maggioranza e opposizione se ne facciano una ragione: siamo lontani da entrambi, ma non dalle persone. Siamo fieri d’aver promosso questo esercizio di democrazia, con buona pace di chiunque vuole incassarne i meriti. Noi proseguiremo il nostro lavoro perché al referendum partecipi il massimo dei cittadini».
Incontro pubblico
Il sindaco ha organizzato un incontro pubblico per illustrare il progetto, nel quale «dimostrare, anche con dati oggettivi di altri investimenti analoghi in territori simili, la valenza turistica, la sostenibilità economica e le potenzialità del tibetano»: il 24 maggio alle 21 al Centro eventi.
Il ponte costerà circa 2milioni, sarà posizionato a 1.360 metri di quota collegando le sponde della Valgrande, dalla santella di Gusà (frazione Tù) alla località Glant (frazione Grano). Sarà lungo 465 metri e alta 73, diversificando l’offerta di percorsi a bassa quota di Vezza.
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dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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