Ex Selca di Berzo Demo, al via gli smaltimenti ma i fondi sono al lumicino

Questa pare essere davvero la soluzione definitiva. Il piano esecutivo di rimozione dei rifiuti giacenti nell’area ex Selca di Forno Allione è stato approvato nei giorni scorsi dalla conferenza dei servizi, convocata dal commissario prefettizio del Comune di Berzo Demo.

All’interno, tra allegati e documenti, ci sono tutti i dettagli dell’operazione. A partire dal fatto che una quantità di circa 808 metri cubi di materiali pericolosi, stoccati da oltre un decennio nel sito dismesso, saranno trasferiti nelle prossime settimane nella sede della Ri.Ve srl di Venezia, società individuata dal curatore fallimentare per occuparsi di rimozione, trasporto, stoccaggio e smaltimento di parte dei rifiuti.

Al momento sarà possibile intervenire solo su una porzione, e non sull’intera massa di materiali presenti a Forno Allione, perché nel conto del fallimento sono rimasti «solamente» due milioni circa.

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È stata Arpa a dettare le priorità di smaltimento, partendo dai cumuli che potrebbero potenzialmente essere oggetto di dilavamento e, di conseguenza, inquinare la falda, ovvero quelli indicati con i numeri 17 e 18, perché sono posti in baie all’esterno dei capannoni e coperti solo da una tettoia. Con tutta probabilità, si potranno anche portare via i numeri 15 e 16, benché non prioritari, perché sempre situati all’esterno, sotto la tettoia.

EMBED [Leggi anche]L’ipotesi di lavoro prevede il caricamento di 5 o 6 camion al giorno, per 33 giornate lavorative complessive, sospendendo i conferimenti al raggiungimento del volume massimo di deposito preliminare della Ri.Ve a Venezia. In quel sito i rifiuti saranno sottoposti a raggruppamento, prima di essere di nuovo spediti alla destinazione finale in un sito di stoccaggio all’estero, in una discarica autorizzata (l’unica esistente in Europa).

La scelta della destinazione definitiva dovrà essere confermata dall’unico gestore dell’impianto estero in base alle risultanze di una serie di ulteriori approfondimenti, conseguenti ai campionamenti eseguiti alla Selca nelle prossime settimane. La Ri.Ve prevede di riuscire a smaltire solo un massimo 5mila tonnellate.

Nella relazione dell’azienda si precisa, senza giri di parole, che «la disponibilità economica della curatela è assai lontana dal garantire la completa rimozione dei rifiuti». Fatto che, purtroppo, getta un’ulteriore ombra sul sito di Berzo Demo, quantomeno rispetto alla ricerca di nuove fonti economiche utili a proseguire nell’operazione, attesa da tanti anni. È scontato che caricamento dei mezzi, trasporto e trattamento finale dei rifiuti della Selca potranno avvenire solo previa autorizzazione del giudice fallimentare, data per certa, ma senza una tempistica ben definita.

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dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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