Atleta muore all’Adamello Ski Raid, gli organizzatori: «Siamo sotto choc»

Era in gara da quasi due ore. Impegnato nel gruppo di testa con un risultato di classifica fino a quel momento brillante. Improvvisamente si è accasciato a terra. E non ha più ripreso conoscenza.

Il dramma

È morto così, stroncato da un arresto cardiaco, Omar Ferrero, 42 anni, di San Secondo di Pinerolo. Era uno dei concorrenti della Adamello Ski Raid, la gara di sci alpinismo valida come campionato del mondo long distance che si è corsa ieri con partenza dalla valle del Pisgana, un passaggio in Trentino e il ritorno in terra bresciana. Un evento spettacolare, che ha regalato emozioni. Tutto perfetto, fino al dramma. Che ha stravolto il senso di una giornata nata nel segno dello sport e della passione per la montagna più estrema ed affascinante.

EMBED [Alcuni atleti impegnati in un tratto di salita]

Tesserato per lo Sci club Prali Val Germanasca, Omar Ferrero stava affrontando la seconda salita verso il passo Valletta a quota 2.750 metri. Era in gara con il compagno Ivan Monnet che è stato il primo a soccorrerlo.

Ogni tentativo di rianimare l’atleta è stato però inutile anche quando sono intervenuti gli uomini del personale sanitario del Soccorso Alpino presente in quota. Il 42enne è stato trasportato a valle dal servizio di elisoccorso col coordinamento dell’autorità giudiziaria di Brescia, ma il suo cuore si era già fermato per sempre.

Il dolore

EMBED [A Cresta Croce. Uno dei passaggi più suggestivi della gara]

Padre di una ragazza di 15 anni era un atleta esperto. «Preparato e con grande esperienza» dicono gli organizzatori sotto choc. «Queste gare sono per noi sempre occasioni di festa. Chi partecipa è un nostro amico, ma questa volta nessuno ha festeggiato. Siamo tutti storditi per quanto accaduto. Siamo davvero senza parole e ci uniamo al dolore della famiglia» commenta Alessandro Mottinelli, presidente del comitato organizzatore dell’Adamello Ski Raid, manifestazione all’ottava edizione, con la partecipazione di 260 atleti, in rappresentanza di 17 nazioni. Proprio gli organizzatori hanno deciso di ridimensionare in segno di lutto lo spazio delle premiazioni, segnate dalla tragedia che ha colpito tutti i partecipanti.

Dal Piemonte

«È un dramma enorme» commenta Laura D’Alessio presidente dello Sci Club Prali Val Germanasca. «Abbiamo saputo del decesso dagli organizzatori della gara e non volevamo crederci. Omar Ferrero – prosegue – era un atleta esperto, abituato a gare di fatica. Non aveva mai avuto problemi fisici ed era naturalmente in regola con i certificati medici» assicura. «Non si può morire così a 43 anni. Uno gareggia per divertirsi e per passione e non torna più a casa. È terribile».

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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