Niardo, a cinque mesi dall’alluvione la linea ferroviaria resta nel limbo

Sulla riattivazione dei binari a Niardo, dopo l’alluvione di fine luglio, è calato un preoccupante silenzio. A cinque mesi e mezzo, dopo la ripulitura del tratto di sedime ferroviario, travolto da fango e detriti la sera del 28, le notizie sono frammentarie. O, meglio, quanto trapela non fa presagire tempi certi e celeri. Perché il chilometro circa di binari di quel tratto è stato asportato, così come le traversine e tutti i materiali depositati, e la linea è stata ritracciata. Da allora però nulla più si è mosso.

Il progetto

Pare che la decisione, al momento, sia di aspettare che, in quota, lungo i canaloni dai quali si è distaccata la frana che ha invaso il paese, venga dapprima posato il sistema di monitoraggio e di allerta che proteggerà l’area e scatterà in caso di pericoli o di piogge poderose. Un sistema simile a quello presente sulle pendici della Val Rabbia di Sonico da alcuni anni, che si attiva in presenza di portate anomale di materiali nel torrente o sui versanti della montagna, e a quello realizzato sul corso del torrente Blè, sui monti tra Ono San Pietro e Cerveno.

Risorse

A inizio dicembre la Regione ha finanziato, con circa mezzo milione di euro, il sistema di monitoraggio contro il rischio idrogeologico nei bacini dei torrenti Re e Cobello di Niardo, ma ci vorranno mesi per renderlo effettivo. Anzitutto i tempi amministrativi per la messa a disposizione dei materiali e per i lavori, che possono essere svolti, viste le altitudini, solamente nei mesi più caldi.

Tempi

Se le convinzioni resteranno queste, la ferrovia potrebbe restare chiusa, così com’è oggi, ancora per mesi, almeno sino all’estate, se non oltre, si teme. Perché per far lavorare gli operai in totale sicurezza, ovvero attendendo l’operatività del sistema di monitoraggio, servirà diverso tempo. Questo vuol dire che i disagi sulla linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo sono destinati a perdurare ancora a lungo, visto che da cinque mesi i passeggeri sono costretti a scendere a Breno e proseguire in pullman fino a Edolo, e viceversa, causando ritardi sull’intera linea.

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
Leggi articolo originale

Rispondi