Niardo inizia piano piano a respirare. Non vuol dire che l’emergenza sia passata o che le persone abbiano risolto gli enormi problemi causati dall’alluvione. Ma a oltre una settimana dall’esondazione dei torrenti Re e Cobello, in via Nazionale si vede un piccolo spiraglio di luce. Non solo in senso figurativo, visto che gran parte degli enormi cumuli di materiale ammassati sui bordi delle strade e tra le case sono stati portati via, così come il fango. Per questo, sia agli occhi, sia al cuore, sembra di sentire un flebile segnale di ritorno alla normalità. Non certo per le persone sfollate, che hanno case e attività lavorative inagibili. Quantomeno il grosso delle macerie è sparito, grazie a un enorme sforzo che è durato sia di giorno, sia di notte, da parte dei vigili del fuoco e della protezione civile, delle forze dell’ordine e di tantissime persone, volontari che si sono rimboccati le maniche, rinunciando a volte alle loro ferie, pur di dare una mano.
Più ordine
«Grazie a un sforzo titanico di tutti – racconta Ivan Markus, consigliere comunale e membro della protezione – la situazione nel giro di una settimana è migliorata. Le strade, soprattutto via Nazionale, sono sostanzialmente sgombre e anche alcuni garage e cantine sono stati ripuliti. C’è ancora tantissimo da fare, ma iniziamo a vedere almeno la strada pulita, un pochino di luce in fondo a questo marasma che ci ha travolto. Anche i privati hanno potuto iniziare a pulire i loro giardini e a mettere un po’ d’ordine, invasi da materiale di ogni genere e ingombranti arrivati dai vicini, perché tutto è stato trascinato a valle. Ci ha assistito il meteo, che è sempre stato bello e ci ha permesso di lavorare senza sosta oltre a non angosciarci con nuovi temporali».
«Il Sempreverde»
EMBED [È stata una intensa settimana di lavori per vedere la luce in fondo al tunnel]
Per dare una mano ai niardesi, nel fine settimana sono attese ancora centinaia di persone, come lo scorso weekend, quando si sono contati almeno mille volontari. A coordinare le operazioni ci sarà la proloco, che ha organizzato negli scorsi giorni le squadre di volontari in base alle necessità segnalate dai cittadini stessi. Uno degli edifici simbolo della devastazione, il negozio di abbigliamento Il Sempreverde, oggi è almeno sgombero dai detriti che riempivano il piazzale prospiciente. L’immobile è inutilizzabile, ma il titolare sta provando a trovare un’alterativa provvisoria. La situazione resta critica negli alvei dei torrenti, che sono completamente da sgomberare da principio sino alla foce nell’Oglio: alcuni lavori sono in via di esecuzione grazie ai pronti interventi stanziati dalla Regione per circa 1,2 milioni e si è in attesa degli altri cinque garantiti in settimana. L’attesa più grande è però per lo status di calamità naturale.
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dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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