Concesso il nullaosta alla sepoltura del corpo di Laura Ziliani

Il provvedimento è stato depositato 282 giorni dopo l’inizio di quello che è stato il giallo dell’estate bresciana. Il sostituto procuratore Caty Bressanelli ha firmato ieri il nullaosta alla sepoltura di Laura Ziliani, l’ex vigiliessa di Temù, 55 anni, svanita nel nulla nel paese camuno l’8 maggio e ritrovata cadavere esattamente tre mesi più tardi, l’8 agosto, tra la vegetazione vicino al fiume Oglio. Uccisa, secondo le indagini, da due delle tre figlie, Paola e Silvia, e dal fidanzato della maggiore, Mirto Milani, tutti in carcere dall’alba del 24 settembre. E in silenzio da quel giorno.

Funerali in città

EMBED [Il caso]La madre, i due fratelli e la figlia mezzana della donna hanno deciso che i funerali – ancora da fissare – non saranno celebrati in Vallecamonica, ma in città, nella parrocchia di Chiesanuova, quartiere dove abita l’anziana madre di Laura Ziliani, che già nel 2011 aveva dovuto affrontare la morte di uno dei quattro figli, vinto da un male che si era rivelato incurabile. «Io non credo che mia figlia si sia smarrita nel bosco, continuo ad avere il dubbio che nemmeno sia uscita dalla sua abitazione la mattina dell’8 maggio, è il mio cuore di mamma che me lo dice» raccontò la signora Marisa sentita il 17 giugno scorso dai carabinieri durante le indagini. Temeva che le nipoti Paola e Silvia non le avessero raccontato la verità. Loro che furono le prime a denunciare la scomparsa della madre all’ora di pranzo dell’8 maggio, giorno della Festa della mamma.

Dall’appello alla morte

EMBED [Laura Ziliani con le figlie Paola e Silvia Zani che sono in carcere dal 24 settembre]

«È uscita presto per andare a fare una passeggiata lungo i sentieri verso Villa Dalegno» spiegarono le ragazze che hanno 19 e 27 anni. Poi andarono anche in televisione. «Se l’avete vista anche di striscio, ditecelo, perché qualunque cosa potrebbe aiutarci a trovarla» le parole dell’appello in lacrime. Per chi indaga i tre Paola e Silvia Zani e Mirto Milani, ribattezzato dagli inquirenti nelle carte dell’indagine «il trio criminale» hanno prima stordito Laura Ziliani con dei farmaci e poi «soffocata con un mezzo fisico sufficientemente soffice come ad esempio un cuscino e – scrive il medio legale nella relazione agli atti – sotto l’influenza di benzodiazepine». Il corpo, stando alla Procura, «è stato seppellito in prossimità dell’argine del fiume Oglio e ricoperto da materiale sabbioso mentre il disseppellimento del cadavere – scrive il medico legale – è avvenuto tre giorni prima del rinvenimento, probabilmente in seguito ad un’onda di piena dello stesso corso d’acqua».

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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