
Un tempo quella piccola scuola di montagna vinceva premi nazionali, metteva in campo progetti interessanti, insegnava ai piccoli a leggere e far di conto ma anche a essere felici per quel poco che avevano. Da settembre la scuola elementare di Lozio, con la pluriclasse dalla prima alla quinta, chiuderà. Con tutta probabilità per sempre.
Verso l’addio
Da oltre un anno ci sono solo sette bambini: il minimo previsto per legge è otto. Lassù ci hanno creduto sino all’ultimo, chiedendo anche una deroga. Ma oggi in quinta ci sono tre alunni, il prossimo settembre ne resteranno solo quattro, visto che in prima non entrerà nessuno. Impossibile pensare di continuare così, non sarebbe corretto neppure dal punto di vista educativo e sociale. Per questo il sindaco Francesco Regazzoli, con il vice Giusy Ballarini, ha preso la difficile e sofferta decisione. Ma senza abbandonare i piccoli e le famiglie.
È già pronto il «piano B», per garantire una frequenza in tutta sicurezza. Gli alunni del paese saranno accompagnati a scuola a Malegno con lo scuolabus municipale, guidato da un dipendente del Comune, e torneranno col pullman di linea Malegno-Lozio, con l’abbonamento garantito dall’Amministrazione. Per non lasciare i bambini ad aspettare troppo a lungo sulla Provinciale all’uscita da scuola, in attesa del pullman ci sarà un educatore che se ne prenderà cura e terrà loro compagnia.
La decisione
«È una decisione onerosa – spiegano sindaco e vice -, ma è nostro dovere. Spiace davvero a tutti, ma è controproducente per ogni aspetto tenere aperta quella piccola scuola. Ora si apre la partita dell’immobile: dobbiamo trovargli una nuova destinazione». Qualche idea c’è già: casa delle arti o casa d’accoglienza? Al momento tutti sono però concentrati sul far vivere in maniera più serena possibile questo passaggio ai bambini. Il caso di Lozio è l’ennesimo segnale del continuo spopolamento della montagna: il paese, negli ultimi due anni, ha perso una cinquantina di residenti; oggi i nuclei famigliari sono 206, per 353 abitanti divisi sulle frazioni di Laveno, Villa, Sommaprada e Sucinva.
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dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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