Di persona non si vedevano da mesi. «L’ultima volta a Natale. Lei sul balcone di casa a Temù e io sul mio. Eravamo dirimpettaie, le nostre case distanti forse cinque metri, e abbiamo chiacchierato». Ma al telefono, tra chiamate e messaggi, la frequentazione era costante. Tutto si è interrotto nel fine settimana della Festa della mamma. Rossella è un’amica di Laura Ziliani e con lei aveva avuto anche rapporti di lavoro per via di un ordine di acquisto di alcuni materassi, firmato dall’ex vigilessa proprio il 7 maggio. Per gli inquirenti il suo ultimo giorno in vita.
EMBED [Il caso]È stata l’ultima volta che ha sentito Laura Ziliani?
«Sì. Mi ha chiamata alle 16 del 7 maggio per dirmi che in serata sarebbe andata a Temù per passare il fine settimana con le figlie e che lunedì ci saremmo risentite per accordarci per la consegna dei materassi. Ne aveva parlato con la figlia Paola e il preventivo che avevo fornito andava bene».
Di che materassi parliamo?
«Ne aveva ordinati sei singoli e uno matrimoniale. Servivano per l’abitazione di via Ballardini e poi per sostituirne alcuni nella casa delle figlie a Brescia. Mi aveva appunto spiegato che in quel weekend si sarebbe fatta dare le chiavi dell’appartamento delle ragazze così ci saremmo viste in città per la consegna».
E invece?
«E invece Laura è scomparsa il giorno dopo. E ho capito subito che c’era qualcosa di strano». Perché? «Hanno detto che era uscito di casa per andare a fare una passeggiata in una zona per nulla impegnativa. Parliamo del sentiero più pianeggiante di Temù, quello che ognuno di noi fa quando vuole sgranchirsi le gambe. Era impossibile che Laura si fosse persa. Era esperta, sapeva muoversi, aveva l’attrezzatura giusta».
Pensava potesse emergere quanto oggi è al centro dell’inchiesta che coinvolge le due figlie e il fidanzato della maggiore?
«Sinceramente no. Ero arrivata a pensare che qualcuno l’avesse incontrata e magari violentata. Non pensavo a tutto quello di cui si parla oggi».
Delle figlie cosa ricorda?
«Le due arrestate le ho viste pochissimo. In paese era molto più presente la mezzana. Laura però mi parlava delle ragazze. Mi aveva raccontato che la più grande faceva la fisioterapista in una Rsa a Ponte di Legno, mentre che l’ultima era molto brava a scuola e ne andava fiera».
E poi c’è Mirto, il fidanzato della più grande delle due ragazze.
«Mai incontrato e nemmeno Laura me ne ha mai parlato. Mi aveva detto delle esperienze all’estero delle ragazze, ma mai del fidanzato. Una figura che ho scoperto solo dopo».
In merito all’indagine o per altri motivi?
«Per una mail. Quella che ha bloccato l’ordine di acquisto dei famosi materassi. Mi è arrivata dalla mamma di Mirto. Circa una settimana dopo la scomparsa di Laura mi ha scritto che riteneva di annullare l’acquisto aggiungendo: "sperando di rivedere presto Laura"».
Non le è sembrato strano che fosse la mamma di Mirto e non le due figlie di Laura Ziliani a disdire l’ordine?
«Rileggendo la vicenda con quanto è uscito in questi giorni, dico che sì, era una stranezza. Sembra un intervento strano. Allora avevo pensato che la suocera si fosse sostituita alle due ragazze che stavano vivendo un momento difficile per la scomparsa della madre. Mi era sembrata una cortesia. Oggi mi sembra tutto così strano».
dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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