Temù è sempre più al centro di un giallo. «Non siamo abituati a vedere così tante forze dell’ordine», commenta un commerciante del paese dell’Alta Vallecamonica. Dove i carabinieri sono tornati anche ieri mattina, come già avevano fatto martedì. Sempre tra via Ballardini e via Valenti, ovvero tra l’ingresso pedonale e quello carraio dell’abitazione, sotto sequestro da settimane, di Laura Ziliani, l’ex vigilessa scomparsa l’8 maggio scorso. Dopo 67 giorni di mistero il sindaco Giuseppe Pasina non ha piu dubbi: «Il corpo di Laura va cercato altrove. A distanza di due mesi possiamo dire che non è sul nostro territorio».

Per riavvolgere il nastro della vicenda gli inquirenti sono ripartiti dal punto uno e i militari con le unità cinofile ieri si sono concentrati soprattutto sul garage della palazzina a quattro piani di proprietà della donna e nella cantina che la famiglia della 55enne utilizzava come guardaroba e ripostiglio. Qui era stato ritrovato il telefono cellulare della scomparsa, incastrato tra una panca e le scale. Acceso, ma – come sarebbe stato riscontrato dagli esperti informatici – muto dalla sera prima. Non ha più generato traffico e non è mai uscito dall’abitazione. Chi indaga cerca tracce nella casa dove Laura Ziliani aveva vissuto fino alla morte del marito nel 2012 e dove tornava ogni week end.

Due figlie e il fidanzato della maggiore – oggi tutti e tre indagati a piede libero per omicidio volontario e occultamento di cadavere – ci vivevano durante la settimana e le ragazze avrebbero voluto trasformarla in un bed and breakfast, ma la madre non era convinta del progetto. Gli inquirenti continuano a lavorare per trovare elementi in grado di imprimere una possibile svolta alle indagini, senza però smettere di cercare il corpo di Laura Ziliani, anche se i 2.500 chilometri percorsi complessivamente dai soccorritori senza esito hanno ridotto le speranze al lumicino.

EMBED [La mappa]

Nel pomeriggio di ieri un gruppo di carabinieri con un cane dell’unità cinofila sono comunque risaliti verso i sentieri di Canè di Vione. Quelli che Laura Ziliani avrebbe percorso la mattina dell’8 maggio, stando al racconto della figlia maggiore che ha sporto denuncia di scomparsa. «Mia mamma da quattro ore non si trova dopo essere andata a fare una passeggiata», disse la ragazza ai carabinieri in una telefonata registrata alle 11.58 di quel giorno. Resta da capire se effettivamente Laura Ziliani sia arrivata sui sentieri indicati dalle figlie.

EMBED [Leggi anche]L’orologio gps che la donna utilizzava sempre in montagna – con tanto di annotazione a fine percorso su un quadernino oggi sparito – non è stato trovato, non è mai stato acceso l’8 maggio e non ha registrato nulla relativamente a quella mattina. E poi «le telecamere di Temù e Villa Dalegno non permettevano di individuare il transito della Ziliani», scrivono i carabinieri in una relazione agli atti, mentre le tre testimonianze di altrettante persone che avevano detto di aver incontrato la donna sui sentieri di Case Gario di Villa Dalegno «sono state rivalutate» e ritenute non attendibili. La tecnologia in questa fase non sta purtroppo aiutando gli inquirenti che sono pronti a tornare a Temù nelle prossime ore.

dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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