«Noi eseguiamo i controlli sulle funi ogni anno anche se sono nuove: il direttore d’esercizio deve attenersi ai decreti, salvo introdurre controlli aggiuntivi. Gli impianti a fune sono tra i più sicuri al mondo, forse solo gli aerei lo sono di più».
Mentre tutta Italia è ancora sgomenta per la tragedia accaduta a Stresa, Manuel Veronesi, direttore di esercizio per la società Carosello Tonale, parla del tema sicurezza relativamente agli impianti di cui deve occuparsi.
«Ci sono molte perplessità per quanto successo a Stresa, qualcosa non ha funzionato, va capito com’è possibile che si sia rotta una fune, non è una fatalità e va indagato a fondo- sottolinea Veronesi -. La rottura della fune e la caduta della cabina non devono capitare, perché le funi sono tra le costruzioni più affidabili, sono fatte per resistere anche se si rompono. Il sistema dei trasporti a fune è tra i più controllati, sottoposto a revisioni con uno scadenziario tassativo». Protocolli, regole rigide, manutenzioni preiodiche.
Nel settore degli impianti a fune tutto (nel Bresciano come altrove) è normato da regole ferree, precise e molto restrittive, che fanno riferimento in particolare a due decreti che dettano la «vita» di cabinovie, seggiovie e sciovie: il decreto Esercizio del 2011, una sorta di «bibbia» per chi opera nel comparto, e quello Revisioni del 2015.
Normative. Il primo contiene le disposizioni tecniche e le modalità di funzionamento degli impianti, delle manutenzioni, le regole per il trasporto pubblico e del personale, normando i rapporti tra la società proprietaria e l’ente sorvegliante, ovvero lo Stato. Il Governo agisce attraverso l’Ustif, l’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (ente noto in Valcamonica anche perché è quello che dovrebbe autorizzare la costruzione dell’ascensore per il castello a Breno). Ogni impianto a fune, obbligatoriamente, deve sottoporsi a delle manutenzioni quando è in funzione – sia giornaliere, prima dell’apertura al pubblico, sia mensili – e quando è fuori esercizio, in particolare con dei controlli completi annuali. Test che vengono eseguiti solitamente in autunno su più giornate, con il monitoraggio di tutti i sistemi di sicurezza sia con i carichi completi sia senza. Quest’ultima prova annuale viene effettuata dal direttore di esercizio, cui spetta poi stendere un verbale di ispezione da inviare all’Ustif (una volta ogni tre anni questo controllo viene effettuato alla presenza di un funzionario Ustif, che assiste alle prove). Prima di effettuare queste verifiche, vengono sempre realizzate delle manutenzioni annuali. Il decreto Revisioni prescrive invece controlli speciali quinquennali e revisioni generali ventennali con collaudo dell’Ustif (da qualche tempo è stata eliminata la fine vita tecnica di un impianto, prevedendo dal quarantesimo anno una revisione generale da ripetere obbligatoriamente ogni decennio successivo). Le attività di controllo maggiori, ovviamente, sono messe in atto nel periodo di fermo degli impianti; in particolare sono esaminate le funi, con un test annuale attraverso un esame magneto-induttivo.
Per le funi esiste uno specifico decreto, che definisce i requisiti per mantenerle a norma e i tempi per cambiarle (in genere a partire dal terzo anno e dopo l’ottavo ogni anno). La figura cardine, in tutti questi procedimenti, è il direttore di esercizio, un ingegnere con un’apposita abilitazione che rappresenta l’impianto dal punto di vista tecnico verso il sorvegliante-Stato e risponde della sicurezza.
dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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