Molti scalatori programmano un’intera stagione alpinistica mettendo al centro dei propri obiettivi la salita di vie impegnative o di cime prestigiose. Ma si può anche, o meglio qualcuno può, scegliere alcune vette di grande rilevanza e provare a raggiungerle in sequenza in una sola giornata, utilizzando gli sci per i trasferimenti.
Questa seconda elitaria opzione è stata praticata da Giulia Venturelli e da Leonardo Gheza all’interno del massiccio Adamello e Presanella, dove hanno realizzato pochi giorni fa un concatenamento di rilievo per impegno atletico e difficoltà tecniche su 50 chilometri di sviluppo complessivo.
I protagonisti. Giulia è una giovane guida alpina di origine gussaghese, vive la montagna come lavoro e come passione acquisita in famiglia: «Erano alcuni anni che sognavo di poter unire in sequenza le pareti nord dell’Adamello, della Busazza e della Presanella, ma il progetto ha dovuto attendere le giuste condizioni ambientali, la disponibilità di tempo e di un compagno di cordata adeguatamente preparato». Il socio giusto si è rivelato Leonardo Gheza, giovane alpinista di Esine, socio del Club Alpino Accademico Italiano, il quale, essendosi già legato alla stessa corda di Giulia in precedenti salite, ha aderito con entusiasmo alla proposta dell’amica.
I due sono partiti a mezzanotte di martedì 30 marzo dal bivacco del rifugio Garibaldi. Dopo essersi portati sotto la parete nord dell’Adamello hanno attaccato la difficile via «Senza chiedere permesso», legati in cordata con gli sci attaccati agli zaini. In vetta alle 5.20, Giulia e Leo hanno calzato gli sci per attraversare il Pian di Neve, godendo il privilegio di un’alba sul ghiacciaio prima di arrivare alle 8.10 al Passo Presena. Seconda cima. La Busazza, seconda vetta per altezza del gruppo della Presanella, è la meta successiva. La cima viene raggiunta alle 11.55 percorrendo lo spigolo nord, e poi lasciata alle spalle per affrontare l’aerea cresta che permette di avvicinarsi alla conca del Cercen, alternando tratti di arrampicata, sci ai piedi, risalite con le pelli. Oltre il Passo San Giacomo attende i due amici una nuova traversata su ghiacciaio che li conduce alla base della parete nord della Presanella, sulla quale giungono alle 18.55. È tempo ora di affrontare il lungo percorso di rientro, che si conclude alle 22.10 a Stavel, tra Vermiglio e il Passo del Tonale, dove li attendono alcuni amici. «È stato bello affrontare questo viaggio – dice Giulia – partendo dalla parete nord dell’Adamello, che delle tre affrontate è stata la più lunga e la più difficile».
dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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