Il mandato, lo scorso anno, era di portare fuori dai confini camuni il premio Mites terram possident per la solidarietà e la pace del Comune di Malegno. Così è stato per l’edizione 2020, la sedicesima, visto che a vincere è stato il Comune di Marano Vicentino, paese «libero dalla violenza verbale».
Con una modalità inusuale, senza la sala consiliare strapiena ma con oltre cento persone collegate online, l’Amministrazione malegnese ha assegnato lunedì sera il riconoscimento, che ogni anno segnala chi si impegna in azioni di solidarietà e pace o in atti concreti di generosità, nei quali si ravvisi la mitezza, così preziosa e difficile da individuare. Marano Vicentino, «in un momento storico in cui le parole vengono usate per offendere e ferire, ha ri-scoperto assieme ai suoi cittadini la potenza creatrice della parola, come strumento che unisce le persone e crea comunità».
E proprio la parola è stata la protagonista della serata, grazie agli interventi di Daniela Pavone di Parole ostili, del sindaco Paolo Erba e del direttore del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini, invitata per la decisione di «mettere in lockdown» la pagina del quotidiano da Facebook, per le troppe parole divisive, offensive e piene d’odio con cui si riempivano i post.
«Non siamo fuori dal tempo – ha detto il direttore Vallini – ma è una nuova forma di resistenza che non è rinuncia, siamo usciti dal circuito perverso di Facebook ma non abdichiamo al nostro dovere-diritto, per non venire meno al senso della nostra missione. Abbiamo individuato una persona in Facebook con cui stiamo discutendo, perché è un problema informativo e educativo che riguarda tutti. Se troveremo un modo di popolare quella piazza con requisiti diversi lo faremo volentieri, diversamente ne faremo volentieri a meno».
Scegliere Marano, per la commissione, non è stato facile, vista la qualità delle proposte. C’è stato anche un ritiro: i bambini di Malegno avevano candidato il parroco don Giuseppe Stefini, costretto a rinunciare, con tanta emozione, perché membro della commissione stessa. Al sindaco il compito di concludere con una riflessione sulla mitezza: «I miti sono persone normali che fanno scelte controcorrente con gentilezza e provano a cambiare le cose».
dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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