Una scelta precisa: continuare a garantire la cura dei malati Covid-19 nelle strutture camune, evitando di trasferire i pazienti in altri ospedali hub fuori dal territorio, come si sta facendo in altre aree della regione. Opzione portata avanti dall’Asst di Vallecamonica, che ha riservato una parte specifica del reparto di Pneumologia ai pochi malati camuni di coronavirus rimasti: in tutto sono oggi undici, di cui uno in rianimazione (in totale sono stati mantenuti venti posti letto per la cura della patologia). A garantire le cure è un’équipe medica internistica e pneumologica, che segue pazienti affetti anche da patologie diverse, ma che sono risultati positivi all’esame Covid-19.
Dallo scorso 29 maggio l’ospedale di Edolo è invece (finalmente) Covid-free: dopo due mesi passati in trincea, a combattare la pandemia, il nosocomio dell’alta Vallecamonica ha ricominciare a programmare l’erogazione delle prestazioni in regime ambulatoriale e di ricovero nelle diverse branche specialistiche, sia di area medica sia chirurgica. È in corso pure la riprogrammazione dell’attività chirurgica e ortopedica, garantita grazie alle équipe di professionisti seguendo la nuova modalità della «rete ortopedica intraospedaliera», implementata grazie all’idea avuta dai primari Gianpaolo Chitoni e Giorgio Grazioli, con riverberi molto positivi sull’intero territorio della valle. Da inizio giugno, poi, è tornato operativo h 24 anche il pronto soccorso, chiuso nei mesi scorso in fascia notturna.
In questa nuova fase della ripartenza, a Esine sono a disposizione complessivamente 196 posti letto, ovviamente per pazienti non Covid, più quattro di rianimazione: 76 in Medicina (comprensivi di day hospital) e 6 in Neurologia, venti in Cardiologia, sei in Unità di cura coronarica, 18 in Riabilitazione specialistica, 45 in Chirurgia e Otorino e 31 in Ortopedia. Un nuovo segnale di ripartenza viene POI dalla programmazione delle sale operatorie: a giugno sono garantite 45 sedute. È terminata anche l’attività di follow-up dei pazienti con coronavirus non ricoverati in ospedale e seguiti dal pronto soccorso, che in tutto ha riguardato 543 pazienti. Restano ancora 22 persone seguire con l’attività di dimissioni protette dall’ospedale e supporto al domicilio (da inizio emergenza sono stati curati 319 casi, di cui 297 già guariti). Resterà ancora attivo il servizio di assistenza psicologica per le persone in isolamento e quarantena, utilizzato finora da 125 persone.
dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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