Dopo l’alluvione e la tromba d’aria di un mese fa in molti comuni si continua a lavorare per mettere in sicurezza il territorio e riparare i danni. A Ceto l’Amministrazione ha effettuato una variazione al piano delle opere pubbliche, che sarà ratificata nel Consiglio del 7 dicembre, per inserire gli interventi necessari alla sistemazione dell’alveo del torrente Figna, esondato la sera del 29 ottobre, e per intervenire nella zona della Valpaghera, devastata da frane e alberi abbattuti.
Sei gli interventi previsti, per i quali il municipio è in attesa di ricevere i fondi per avviare almeno quelli più necessari: anzitutto una serie di opere su tutto il tratto del torrente Palobbia, per la pulizia dell’alveo da detriti e legname e per il rifacimento dei ponticelli minori (700mia euro), e lungo la strada di collegamento con malga Dois, con ripristino della viabilità e consolidamento dei versanti (230mila euro).
Per il Figna serve il ripristino della corretta sezione idraulica per 1,2 milioni, mentre per le strade vasp è necessario rimuovere il materiale franato e rifare i muri di sostegno, consolidando i pendii e le pavimentazioni per circa 760mila euro. Infine serve asportare il legname schiantato, pulire il bosco e ricostituire il patrimonio boschivo su una superficie di circa novanta ettari (1,8 milioni). Nell’attesa delle risorse, già diversi lavori sono stati effettuati o sono in corso: lo svuotamento della briglia sul Figna e la rimozione del materiale esondato sono ormai a posto; mentre si sta intervenendo per consolidare la frana lungo la strada della Valpaghera, che mette a rischio la tenuta della tubazione dell’acquedotto sospesa sul precipizio.
dal giornale online: giornaledibrescia.it – Valcamonica
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