Otto giorni nel reparto di rianimazione e un futuro ancora tutto da decifrare. «Quel proiettile lo ha raggiunto al fegato, ha sfiorato i reni e lesionato il midollo. É fuori pericolo, ma non so ancora come starà» racconta Simona Gazzoli.

É la figlia del 71enne di Braone colpito da un proiettile vagante mentre domenica 11 novembre viaggiava a bordo della sua auto e in compagnia della moglie lungo le strade di Corteno Golgi.

L’uomo è ora ricoverato al Civile, mentre i responsabili del ferimento non sono ancora stati fermati. «Si dice che siano stati individuati, ma so per certo che si muovono per il paese come se nulla fosse. E provo una rabbia incredibile poerchè stiamo parlando di un tentato omicidio. Adesso la mia priorità è la salute di mio padre, ma chiedo giustizia» si sfoga la figlia di Giacomo Gazzoli.

Da qui l’appello: «Chi ha sparato a mio padre se ha un minimo di coscienza si presenti alle forze dell’ordine e ammetta le proprie responsabilità. Dica che è stato un incidente, che non voleva, ma non continui a rimanere in silenzio. Dopo il danno non accetterei la beffa». 

 

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