Un 60enne di Schilpario è arrivato fino alla Cassazione per contestare il pagamento di 1.200 euro di ammenda. Il tribunale di Bergamo nel 2013 lo aveva condannato per aver ucciso, il 7 ottobre 2012, una femmina di gallo forcello, anche noto come fagiano di monte. Era a caccia con il suo fucile, autorizzato, ma quell’esemplare non si poteva abbattere nel comprensorio della Val di Scalve perché appartenente alla avifauna tipica alpina.
dal giornale online: Montagne & Paesi – Intervalli
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