Questo giovedì il Consiglio dei ministri ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la Legge di Bilancio di Regione Lombardia, che dimezza il superticket: “è una decisione incredibile” – afferma Maroni- “perchè noi garantiamo il pareggio di Bilancio e il
Governo ci dice che non possiamo ridurre i ticket.” La questione riguarda il taglio introdotto dal 1 febbraio, al ticket sanitario aggiuntivo, meglio conosciuto come superticket, da pagare in aggiunta a quello nazionale; una tassa introdotta dal decreto Tremonti nel 2011 che prevede che a seconda del valore della ricetta, si paghi oltre al ticket ordinario anche una quota aggiuntiva. Appunto, il superticket, che in Lombardia per esempio su esami semplici e poco costosi è pari a zero. Mentre su esami complessi, come tac, ecografie o risonanze, finora arrivava a 30 euro. Più che un taglio quello introdotto dalla Regione era un dimezzamento perchè il valore massimo dei nuovi ticket è di 15 euro per ricetta e non più di 30, per una spesa annuale per la Regione di 25 mln di euro all’anno che però si terranno in tasca i cittadini, quelli non esenti dal pagalmento di ticket aggiuntivo sarebbero circa 1 milione di persone. Circa 10.000 i cittadini interessati in Valle Camonica. Lunedì quindi la giunta regionale discuterà di quali contromisure prendere ma intanto, decisione di Governo di impugnare la legge aumenta la voglia di autonomia di Regione Lomabrdia che quindi torna a chiedere il referendum sull’autonomia entro quest’anno.

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