C’è il pulcino appena uscito dall’uovo, c’è la cuccinella, la piccola ape, ci sono tante principesse, tante fatine, molti guerrieri, robot, indiani, cow-boy e gli immancabili pagliacci. Anche a Piamborno questa domenica è andato in scena il carnevale e come da tradizione, è la Parrocchia che supportata dalla protezione civile, guida la sfilata in maschera, dalla piazza di Comune, per le vie del paese. In strada moltissime famiglie munite di coriandoli e stelle filanti. Un pomeriggio di festa, di colori e di risate, per fare divertire i più piccoli ma anche gli adulti colgono l’occasione per travestirsi. Protagonista del carnevale, oltre al travestimento, è lo scherzo e la voglia di prendersi un po’ meno sul serio, perchè a carnevale si sa, ogni scherzo vale. La festa che precede il digiuno della Quaresima, è anche un’occasione di riflessione, come ha ricordato Don Rosario, evocando le origini di una festa che un tempo da un punto di vista storico e religioso, rappresentava un momento rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all’inizio del carnevale seguente. Per la Chiesa il tempo di carnevale, proprio perchè antecedente alle riflessioni pasquali, rappresentava in passato un momento per riflettere e riconciliarsi con Dio. Oggi prevale l’aspetto giocoso della festa, che per i bambini è un gioco ad immedesimarsi nei loro super eroi o nei personaggi delle fiabe. Fiabe come quella raccontata a Piamborno al Teatro Parrocchiale, in conclusione della sfilata, a cura di Gruppo Zabettini dell’oratorio di Esine e con la regia di Bibi Bertelli, ovvero il Gatto con gli stivali, con Re, Regine, Orchi e manovali, per continuare a sognare ad occhi aperti durante una giornata di fantasia e di magia.

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