Un’altra domenica di chiusura, ma potrebbe essere l’ultima,anzi si spera lo sia, per il Parco Nazionale delle Incisioni rupestri di Naquane a Capo di Ponte. Dopo il sit della scorsa settimana – cui hanno partecipato anche le guide turistiche, archeologici, operatori turistici, albergatori, ristoratori e semplici cittadini, infatti, gli amministratori sono stati contattati dal soprindente il dott. Giuseppe Stolfi. Non è praticabile, ma lo si sapeva, la strada di utilizzare personale dell’ageniza turistica per supplire alla carenza dei costudi del parco, poiché prevederebbe, comunque, tempi molto lunghi, che andrebbero ben oltre quelli necessari per evitare le chiusure domenicali almeno nel mese di marzo, visto che ormai febbraio è finito. La soprintendenza, però, ha chiesto al Polo regionale che gestisce anche il Museo Preistorico di Capo di Ponte, di prevedere, nel bando per l’assunzione di nuovo personale, emesso proprio in questi giorni, di prevedere anche personale per Naquane in modo che da marzo si possa riaperire. Inutile dire che l’amministrazione comunale di Capo di Ponte – pur sottolineando che le chiusure hanno interessato troppe domeniche di questo inizio 2017 – non può che accogliere favorevolmente la notizia. "Una decisione questa – dice il primo cittadino – che sicuramente è stata presa anche grazie alle sollecitazioni e alle proteste che come amministratori abbiamo portato avanti in queste settimane". "Sarà nostra cura – sostengono gli amministratori di Capo di Ponte – vigilare ed appurare che da marzo si torni alla nomalità". Intanto resta il rammarico per quanto accaduto nelle scorse settimane di turisti che arrivati sul cancello del Parco di Naquane si sono resi conto che era chiuso. Eppure avevano consultato il sito prima di partire. E’ successo anche la scorsa settimana quando alcuni turisti, intercettati per fortuna durante il sit in sono stati accompagnati dalle guide su altri parchi archelogici della zona. Niente da fare, invece, in merito all’invito della Soprintendenza di rientrare nel gruppo di coordinamento del sito Unesco. Abbiamo dovuto arrangiarci per trovare risposte ai nostri problemi che non sono solo nostri, non ha nessun senso stare in un organismo che è stata delegittimato dagli stessi enti che hanno preso decisioni in merito alla chiusura dei parchi senza neppure avvisare i responsabili del coordinamento.

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