Ieri, a Brescia, all’inaugurazione della nuova sede della Dia bresciana, sono stati snocciolati dati, cifre, storie della criminalità organizzata in uno spicchio di Nord Italia. Numeri in crescita da Brescia a Bergamo. Quelli elencati dal prefettoValerio Valenti, raccontano la geografia dei beni confiscati alle mafie nell’area, rivalutando con un segno «più» anche la provincia di Bergamo: sono ora salti a quota 38, mentre a marzo 2016 – data delle ultime pubblicazioni ufficiali, a cura di Regione Lombardia – il dato non superava la soglia dei 30 beni. Immobili, appartamenti, terreni per cui si è giunti ora alla confisca definitiva, sancita dalle sentenze dei tribunali. Di questi 38 beni, 26 risultano – da Berbenno a Suisio, da Brembate a Gorlago in terra Orobica, già «destinati», ovvero messi nelle mani di amministrazioni comunali, enti o associazioni per progetti di riutilizzo sociale. Altri dodici, invece, rimangono ancora in capo all’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, a cui spetta la gestione provvisoria. Nel distretto, è comunque Brescia la provincia più interessata dalle confische: ben 136 gli immobili strappati alle mafie; a livello lombardo, sono complessivamente 1337 i beni confiscati, con Milano «capofila». Edilizia nel mirino Contrasto alle attività illegali e approfondimenti su quelle legali. Tra le cifre diffuse ieri dal prefetto di Brescia, anche quelle relative agli approfondimenti sul settore edile, «eden» della ’ndrangheta, l’organizzazione che resta la più forte nel Settentrione. Nel 2016, ad esempio, gli investigatori hanno effettuato nove accessi sui cantieri più esposti alle infiltrazioni dei clan, cioè quelli dell’Alta velocità Treviglio-Brescia, i lavori «satelliti» alla Brebemi e quelli per i parcheggi dell’aeroporto di Orio al Serio. Quattro, infine, le interdittive antimafia emesse nei confronti di aziende bergamasche: provvedimenti per «allontanare quelle aziende inquinate dalla criminalità organizzata», è la definizione del prefetto Valerio Valenti.
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