L’assemblea del Parco delle Orobie Bergamasche, riunitasi per eleggere il nuovo presidente dopo le dimissioni di Yvan Caccia, presentate il 31 dicembre, sono state ritirate, tramite posta elettronica, nel bel mezzo della discussione necessaria per inquadrare il nuovo direttivo. Il tavolo si è chiuso con un arrivederci al 14 febbraio, data questa in cui il presidente della Provncia di Bergamo Matteo Rossi e dai presi denti delle Comunità montane Valli Seriana, di Scalve e Brembana, si augurano di avere le risposte ai quesiti girati a Milano. Con Rossi contrario a un Caccia bis e le tre Comunità montane compatte nel ribadire che invece «è lui la persona giusta per portare a termine, nell’arco di questo anno, la riforma dei Parchi e studiare il da farsi per sventare l’ipotesi di fonderci con il Parco delle Orobie Valtellinesi», anche se, è opinione corale, Caccia avrebbe dovuto cercare una linea di confronto.
Restano da capire alcuni passaggi. In primis se i 4 soci abbiano la facoltà di respingere le dimissioni del rinunciatario presidente, ma anche se tale formula dimissionaria l’invio di una mail con il ritiro delle dimissioni possa essere formalizzata. Il tutto è rimandato al 14 febbraio, ammesso che l’avvocatura abbia sciolto tutti i dubbi. L’ incontro in quella data prenderà in esame le possibilità concesse dalla legge, si vedrà se poter lasciare Caccia al suo posto per un altro anno, «il tempo per cui i miei sindaci mi hanno dato mandato di sostenere il suo incarico», precisa il seriano Cominelli, o riaprire il valzer delle candidature «e saranno scintille». Anche perché, a quel punto, «anche la Valle Brembana dirà la sua», aggiunge Mazzoleni non nascondendo che allora, tra i papabili, potrebbe spuntare un nome brembano.

dal giornale online: Più Valli TV
Leggi tutto: http://ift.tt/2jFtpyj

Rispondi