Picchi di influenza, danni alle coltivazioni e agli animali, pericolo per circolazione e pedoni, difficoltà nella consegna di merci deperibili. Ecco le conseguenze dell’ondata di gelo che si è abbattuta sull’Italia nel fine settimana. A tirare le somme di quanto accaduto la Coldiretti. Dall’analisi effettuata si evidenzia che le temperature minime a gennaio sono risultate a livello nazionale inferiori di 2,3 gradi rispetto alla media, dopo che nell’ultima decade di dicembre erano invece state superiori di ben 1,8 gradi, con uno sbalzo del tutto anomalo di 4,1 gradi. Il risultato? Soprattutto al centro sud sono coltivazioni decimate con interi raccolti di ortaggi invernali perduti e danni alle piante da frutta come agrumi e viti crollate sotto il peso della neve ma anche strage di centinaia di animali con la stima dei danni salita ad almeno 300 milioni di euro se si considerano anche le perdite commerciali dovute alle difficoltà di consegna del latte e degli altri prodotti che si sono salvati dal gelo. Tutto questo avrà una pesante ricaduta nel carrello della spesa. Le consegne si sono dimezzate, i prezzi degli ortaggi sono destinati a triplicarsi. E gli effetti di questo stato di cose – spiega ancora la Coldiretti – rischiano di protrarsi nel tempo per i danni strutturali causati alle piante da frutto a causa del peso della neve. Alcuni prodotti pero’ – avverte la Coldiretti – sono già raccolti da tempo quindi attenzione perche i rincari di mele, pere e kiwi non sono giustificabili eventuali rincari. Occorre quindi vigilare – dice la Coldiretti – che non vengano spacciati prodotti stranieri come nazionali per giustificare aumenti non dovuti. Coldiretti suggerisce quindi di verificare l’origine nazionale per essere sicuri della stagionalità di frutta e verdura, di preferire le produzioni locali che non sono soggette a lunghi e difficili trasporti e di privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori. Un modo – conclude la Coldiretti – per aiutare in un momento di difficoltà l’agricoltura di vaste aree del Paese.

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