Non ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza nemmeno nei confronti del titolare 45enne della Eco Planet Srl, che quindi torna al lavoro. Dopo la revoca dei domiciliari, dell’imprenditore Maurizio Visinoni, titolare del Gruppo Visinoni Trasporti e della Cgs Trading di Rogno, sempre per mancanza di indizi di consapevolezza, i giudici del Tribunale di Brescia si sono espressi anche sul divieto disposto dal Gip di Brescia, nei confronti del titolare della Eco Planet, di esercitare per un anno la sua attività professionale. Le due aziende erano finite al centro dell’inchiesta sui rifiuti, che aveva portato all’arresto di sei persone e al sequestro di quattro aziende, condotta dal sostituto procuratore di Brescia, Sandro Raimondi, su un sistema di smaltimento di scorie e rifiuti speciali. Materiali pericolosi e pieni di sostanze come nichel, ossido di nichel e Pcb, che venivano mescolati a rottami e rivenduti come materiali ferrosi, alle acciaierie del nord Italia, che hanno così inconsapevolmente conferito nella produzione scarti pieni di sostanze altamente pericolose. Chi sapeva? Questa la domanda cui si sta cercando di dare una risposta. Nei riflettori, gli addetti certificatori delle stesse acciaierie. Nel frattempo non sarebbero sono gravi indizi che dimostrino il coinvolgimento delle aziende di Rogno nell’associazione a delinquere e nel traffico di rifiuti. Le indagini continuano.

dal giornale online: Più Valli TV
Leggi tutto: http://ift.tt/2ifTvKZ

Rispondi