Compie 33 anni il Presepio vivente di Ono S. Pietro, ideato per raccontare la storia dell’editto di Cesare Augusto per poter avere un censimento reale della popolazione della Palestina conquistata. Una storia che nei secoli ha sempre attirato l’attenzione, la curiosità, lo studio, le comparazioni e che, soprattutto, nei paesi e nelle comunità di ispirazione cristiana, diventa anche un modo per rivivere e impersonare l’evento che ha cambiato la storia dell’occidente cristiano. Ono S. Pietro rappresenta la natività con una particolare attenzione alle nascite dei paesi, come segno di vita e speranza. La storia di due giovani palestinesi che vivevano in Galilea e che attraversarono a piedi una regione ostile, come la Samaria, per giungere in un’altra regione, per loro straniera, la Giudea, ricorda altre storie, tante, simili, che oggi si toccano con mano, tra le strade e nelle vie della nostra civiltà. Il 33° Presepio vivente di Ono S. Pietro si rappresenta sabato 24 dicembre dalle 22.30, con la conclusione nella Messa della natività di mezzanotte nella Chiesa di S. Alessandro; e lunedì 26 dicembre dalle 17.00. Da visitare il centro costruito secondo un’idea familiare di presepio che ricostruisce una Palestina camuna.

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