È stata un’insegnante, insieme al dirigente scolastico dell’istituto, a raccontare l’accaduto ai carabinieri di Clusone, dopo che due delle tre sorelline, residenti in un paese della Valle Seriana, elaborando alcuni temi, hanno raccontato gli abusi sessuali subiti da un sessantenne amico di famiglia. Gli episodi risalgono al periodo compreso tra gennaio 2013 e l’ottobre 2015, All’ epoca dei fatti le giovani avevano 6-7-8 anni. Le indagini sono scattate immediatamente. Nei due temi c’erano molti elementi simili e i militari hanno capito che si trattava dello stesso uomo. Le bimbe sono state ascoltate in modo protetto e, in incidente probatorio, su di loro sono state eseguite perizie medico-legali (non sono state riscontrate lesioni) e neuropsichiatriche che ne hanno determinato l’affidabilità. Gli abusi sarebbero avvenuti a casa del sessantenne, che era sempre solo (la moglie, artigiana, in quegli orari lavorava). La bimba più grande ha raccontato che, mentre la sorellina di 6 anni era impegnata a giocare con il computer, l’uomo la portava in camera da letto, la spogliava e la toccava nelle parti intime, facendosi a sua volta toccare. Le stesse cose raccontate dalla sorellina e dall’altra bambina. L’uomo avrebbe anche fatto vedere alle piccole dei filmati pedopornografici, spiegando che non c’era nulla di male in quello che facevano e che si trattava di una cosa normale. Nell’aprile scorso i carabinieri hanno perquisito la casa del sessantenne, trovando i video. Le indagini, condotte dal pm Carmen Santoro, hanno portato all’emissione, da parte del gip Ciro Iacomino, di un ordine di custodia in carcere con le accuse di atti sessuali con minori e corruzione di minori. Il sessantenne incensurato, senza occupazione, sposato e padre di una figlia grande che non vive più in famiglia, è stato portato in carcere ieri mattina: assistito dall’avvocato Marco Campana – che al momento preferisce non rilasciare dichiarazioni – comparirà davanti al gip venerdi 9 dicembre per l’interrogatorio di garanzia.
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