Continuano senza sosta le indagini e le analisi sulla morte violenta di Gianna del Gaudio, la professoressa 63enne in pensione abitante con il marito Antonio Tizzani a Seriate in Piazza Madonna delle Nevi, trovata senza vita nella notte tra venerdì 26 e sabato 27 agosto. I primi risultati delle analisi effettuate dai Ris di Parma sul materiale contenuto in un sacchetto ritrovato in un cespuglio lo scorso 6 ottobre, secondo alcune prime indiscrezioni, ci sarebbe anche il dna di Antonio Tizzani sul coltello che sarebbe stato utilizzato per uccidere Gianna del Gaudio. Il coltello fu rinvenuto il 6 ottobre da un uomo che abita in una villetta di via Presanella 10, che dista circa 500 metri da casa Tizzani, mentre stava potando la propria siepe: tra i rami aveva notato una busta della spesa con all’interno un coltello lungo circa 20 centimetri, un paio di guanti e alcuni resti di cibo. All’interno dei guanti i Ris avevano rilevato un dna maschile, misto a quello della vittima, di un soggetto ignoto ed estraneo ai familiari, Antonio Tizzani e i figli Mario e Paolo. Sulla lama erano state rilevate dai carabinieri tracce ematiche, in parte coperte dalla ruggine, appartenenti alla 63enne mentre il cibo risulta compatibile con quello ritrovato nella casa del delitto. Ora questa nuova indiscrezione, con una traccia – probabilmente di sudore o saliva – sul coltello, che apparterrebbe al marito, 68enne, unico indagato a piede libero per il delitto dell’ex professoressa di 63 anni.
Antonio Tizzani è difeso dall’avvocato Giovanna Agnelli: dal primo giorno continua a ribadire la propria versione dei fatti e cioè è che dopo essere uscito a bagnare le piante, avrebbe ritrovato la moglie a terra in cucina in un lago di sangue, già priva di vita. A colpirla mortalmente con un taglio alla gola sarebbe stato un uomo incappucciato, che si sarebbe introdotto in casa e avrebbe frugato in alcuni cassetti, per poi fuggire proprio dopo averlo visto rientrare. Questa versione dei fatti non ha mai trovato riscontri dalle testimonianze raccolte e dalle immagini di sorveglianza della zona. Questo nuovo elemento restringe ulteriormente il cerchio delle ricerche e dei sospetti.

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