Chi ha rapito Sergio Zanotti? Chi gli punta il mitra alla testa nel video diffuso il 15 novembre in rete? Chi minaccia di ucciderlo se il Governo Italiano non interviene? Sono le domande che si fanno tutti in questi giorni. Comprensibile l’apprensione dei famigliari e degli amici, davanti alle immagini di un uomo provato e sofferente, in ginocchio, con una tunica bianca e la barba lunga. Non sarebbe il solo europeo nella mani dei rapitori, stando a quanto hanno dichiarato al momento della pubblicazione del video. Gli investigatori però, intelligence e forze di polizia internazionali, non credono si tratti dell’ISIS. Pare più un sequestro messo in scena da criminali comuni. Lo sfondo non sarebbe quello della Siria, secondo gli esperti e le modalità d’azione e di comunicazione non sarebbero quelle dell’Isis. Anche la motivazione non sarebbe legata alla guerra in Siria dunque, ma più probabilmente ad un mero riscatto di denaro. Sergio Zanotti, imprenditore 56enne di Marone, era partito ad aprile per recarsi in Turchia per cercare fidejiussori ed investitori per conto dell’imprenditore camuno Marco Scalvinoni che aveva chiesto all’amico un aiuto per rientrare nel giro di metalli ferrosi. Per qualche settimana i due si tengono in contatto, poi quando Zanotti, oltre ai 5 mila euro iniziali, chiede altri 18 mila euro a Scalvinoni per poter continuare “il lavoro”, tra i due i contatti si interrompono. E’ il 17 maggio quando la seconda ex moglie di Zanotti, domenicana che vive a Sarnico con i loro due figli, ne deuncia la scomparsa. Forte preoccupazione anche a casa della prima ex moglie di origine francese e delle tre figlie. Da allora il nulla, fino al video del sequestro. Le indagini si svolgono all’estero, cercando di ricostruire le tappe del viaggio del 56enne e in Italia scavando nella sua vita e nel suo lavoro, dalla chiusura della piccola attività di montaggi industriali che aveva aperto in Valle Camonica, alla condanna per evasione che lo aveva costretto per un periodo ai domiciliari. Dalle verifiche presso gli aeroporti, Zanotti non risulterebbe rimpatriato. Quindi sarebbe ancora all’estero e potrebbe essere finito nella mani di una banda di criminali. L’intellingence, vista la delicattezza del caso, sta operando nella massima riservatezza. Al video dovrebbe fare seguito una rivendicazione, che ancora non c’è stata, e soprattutto un’esplicita richiesta di denaro.

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