Operazione Transilvania e colpo grosso della guardia di Finazna di Brescia che ha smascherato una frode fiscale transnazionale. 4 le persone arrestate per associazione a delinquere e riciclaggio a seguito di reati fiscali. In carcere sono finiti Franco e Giuseppe Sanfratello, padre e figlio, di 56 e 23 anni di Chiari e Mauro Inselvini, di Ospitaletto. Ai domiciliari, Thomas Cristian Botoaga Grama, romeno di 32 anni residente a Bucarest. In totale le persone indagate sono 35, 17 le imprese coinvolte. L’accusa è di aver «prodotto» 165 milioni di euro di fatture false con società cartiere in Romania e Ucraina, complessivamente sono stati sequestrati beni per 9,3 milioni. L’operazione ha preso avvio da una serie di accertamento del nucleo della polizia tributaria di Brescia nei confronti di una ditta con sede in provincia e rivelatasi poi il vero volano dell’attività criminosa. Erano padre e figlio di Chiari gli attori principali del sistema che ha portato ad accertare l’emissione di fatture false per circa 165 milioni di euro. Tutto questo avveniva tramite falsa fatturazione, occultamento di scritture contabili e riciclaggio. Insomma i protagonisti della frode hanno esportato il loro know how nell’este Europa. In Romania e in Ucraina avevano base le aziende che emettevano fatture false che permettevano di monetizzare su conti correnti in Romania e Ungheria. In sostanza il traffico funzionava in questo modo: le aziende cedevano in nero rottami ad aziende che ricevevano però la fattura da un’altra società che faceva da filtro. L’utilizzo di queste società e le monetizzazioni estere hanno consentito di ravisare l’aggravvante del reato transanazionale. Al fine di recuperare le imposte evase sono state sottoposte a sequestro prevenivo 9 milioni e 300 mila euro di beni. Durante le esecuzioni delle ordinanze sono stati rinvenuti e sequestrati 158 mila euro in contanti e 39 mila euro in assegni.

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